Incubo crollo, sgomberata palazzina Ater fruttivendolo spostato nella ex sede Anpi
Una profonda crepa ha convinto i tecnici a chiamare i vigili del fuoco. I residenti: «È l’effetto del dopo Genova»
Vera Mantengoli
Una profonda crepa ha fatto tremare Via Garibaldi.
Quando ieri mattina i tecnici Ater sono andati per un controllo al civico 1495A di Castello, si sono accorti che non si poteva aspettare un minuto di più e che l’edificio doveva essere sgomberato al più presto. Una lunga crepa al piano terra si era allargata in poco tempo e non lasciava presagire nulla di buono. A quel punto sono stati chiamati i pompieri che hanno verificato lo stato dell’immobile. Nonostante non ci sia un pericolo di crollo, si è ritenuto che sia meglio mettere in sicurezza e lasciare libera la struttura.
L’edificio di tre piani è da tempo disabitato, ma al piano terra c’è il fruttivendolo della ditta intitolata ad Angelo Tommasi e al primo piano due persone abusive. Nel periodo di tempo in cui verranno svolti i lavori il fruttivendolo si sposterà nel locale adiacente, in quello che un tempo era la sede dell’Anpi di Via Garibaldi, rinunciando a una parte di plateatico per l’esposizione della merce, ma mettendosi al riparo da eventuali cedimenti.
«È da sette anni che abbiamo segnalato che ci sono crepe» spiegano i fruttivendoli della ditta intitolata ad Angelo Tommasi che si trovano al piano terra «Dopo il disastro di Genova si vede che non si vuole rischiare nulla. Martedì scorso l’Ater ha detto che avrebbe fatto un salto per verificare lo stato dell’immobile. In poco tempo infatti la crepa si è allargata e si vede che è profonda».
Giunto sul posto il personale dell’Ater ha chiamato subito i pompieri affinché entrassero anche al primo piano per vedere com’era il pavimento. La casa però risulta abitata abusivamente dalla badante dell’inquilino che è morto da tempo e da un’altra persona. Al momento dell’intervento non c’era nessuno. «I pompieri hanno dovuto forzare l’ingresso per vedere com’era dentro» ha spiegato l’Ater «Non si può stare all’interno. Se le persone abusive dovranno riprendersi le loro cose abbiamo lasciato i nostri numeri. Adesso si metterà in sicurezza la struttura e poi di procederà con la puntellatura».
Quando i pompieri sono arrivati, la gente è accorsa a vedere cosa stava succedendo. In effetti in questi giorni si è visto come il problema della stabilità di una struttura sia importante. Sul posto è anche intervenuto personale della polizia locale, ma le attività hanno proseguito la loro attività in maniera normale. In questi giorni verrà costruita un’impalcatura per permettere i lavori, poi successivamente si proseguirà alla sistemazione dell’immobile. C’è chi ipotizza che la crepa sia dovuta a un’erosione delle fondamenta del palazzo dato che quell’area quando piove si allaga. Di sicuro la città ha bisogno di manutenzione, come dimostrano queste profonde rughe. —
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