VENEZIA. Via libera condiviso, dopo un lungo dibattito in consiglio comunale e la presentazione di numerosi emendamenti, alla modifica al regolamento sui pubblici esercizi che blocca in buona parte del centro storico – salvo deroghe mirate – nuove aperture di attività di somministrazione di alimenti e bevande.
Le modifiche arrivano a cinque anni dall’entrata in vigore della deliberazione del blocco di nuovi pubblici esercizi nelle sei aree di tutela della città antica che ha comportato da un lato una concentrazione massiva di nuove aperture di locali di somministrazione nelle aree “libere” e contemporaneamente il proliferare, in particolare nelle zone oggetto di blocco, di esercizi di vendita e consumo di cibo per asporto, il cosiddetto “food take away”, e di somministrazione non assistita, con un abbassamento dello standard di qualità del prodotto e con una alterazione e compromissione del decoro urbano.
Solo il consiglio comunale potrà autorizzare in deroga nuove aperture per la qualità delle strutture o la riqualificazione di aree cittadine che possono determinare. Tra gli emendamenti approvati quello di Visman che aumenta il punteggio a 200 per Murano, quello di Tosi che chiede controlli costanti dei vigili sul rispetto del regolamento, quello che prevede maggior punteggio per i locali che prevedano un’area riservata ai cani – dopo una discussione sofferta, con l’abbandono di Forza Italia – e per l’assenza di apparecchi per il gioco e le scommesse (Canton). Tra i criteri di qualità inseriti anche la presenza di menù e listini in italiano (Tosi e Giusto). Approvato l’emendamento che tra i criteri di qualità per i locali introduce l’uso esclusivo di prodotti veneziani e veneti e quello che prevede spazi per l’allattamento (Sambo, Fiano e Faccini). –
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