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Piccole città, il fulcro della bellezza italiana

Al laboratorio W.A.Ve parteciperanno ben 1300 studenti e 26 architetti internazionali da 14 Paesi

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Dopo quella del 2017, dedicata alla Siria, la nuova edizione dei workshop estivi di architettura “W. A. Ve. 2018”, organizzata dallo Iuav – giunti alla ventisettesima edizione – torna ad occuparsi quest’anno dell’Italia e propone ben 26 workshop di progettazione sui centri storici di piccole e medie dimensioni, disseminati su tutto il territorio nazionale. Alla presentazione dell’iniziativa, avvenuta ieri nella sede dell’Università ai Tolentini, c’erano il rettore Alberto Ferlenga, il consigliere delegato all’Innovazione e Smart City, del Comune di Venezia Luca Battistella, il direttore della Scuola di Dottorato Iuav, Benno Albrecht, la presidente dell’Ordine degli Architetti di Venezia, Anna Buzzacchi, e il direttore della Direzione Stazioni di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) Sara Venturoni.

W. A. Ve. 2018, che non a caso porta il titolo “Italian Beauty”, coinvolgerà infatti 26 centri storici, dalla Sicilia al Trentino Alto Adige, le cui amministrazioni selezioneranno i temi di progetto riguardanti le proprie aree più preziose dal punto di vista storico, e metterà al lavoro per tre settimane di progettazione intensiva 1300 studenti e 26 docenti italiani e internazionali, provenienti da 14 diversi Paesi, per arrivare ad allestire una grande mostra finale. Per la prima volta nella storia dei workshop, si svolgeranno seminari progettuali in altri Paesi, quali Serbia, Albania, Grecia, Argentina, Ruanda, in cui il tema dei centri storici si intreccia fortemente con quello del patrimonio e delle identità culturali.

Le città, scelte sull’intero territorio nazionale, dalla Sicilia al Trentino, sono state coinvolte attraverso le loro amministrazioni che hanno selezionato e proposto a Iuav temi di progetto riguardanti le loro aree più preziose dal punto di vista storico.

I 1300 studenti, italiani e stranieri e i 26 architetti provenienti da 14 diversi stati che dirigeranno gli atelier di progetto e poi i tutor, i conferenzieri, i rappresentanti delle amministrazioni si occuperanno quest’anno di uno dei temi più rappresentativi della “bellezza italiana” che nelle città ha sempre avuto il suo miglior campo di applicazione. Il confronto tra architetti provenienti da tutto il mondo sarà anche l’occasione per acquisire punti di vista “esterni” e far conoscere luoghi italiani che, ancora oggi, possono essere considerati come modelli insediativi e di equilibrio sociale.

Particolare attenzione verrà posto anche al rapporto tra stazioni ferroviarie e città, in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana che quest’anno collabora con l’evento. «Stazioni ben connesse con le reti di mobilità urbana e aperte alle città diventano centri di gravità della vita quotidiana dei cittadini, alimentano servizi e migliorano gli standard di vita» ha dichiarato Sara Venturoni, direttore Stazioni di Rete ferroviaria italiana «E il futuro delle stazioni, in quanto parte dello sviluppo e della rigenerazione del patrimonio delle nostre città impone un lavoro su diverse dimensioni, per restituire qualità, identità e riconoscibilità alle funzioni e allo spazio pubblico. Le stazioni racchiudono una rara densità di conoscenza e complessità e richiedono competenza multidisciplinare, quindi è fondamentale saper cogliere le opportunità generate dallo scambio, dalla contaminazione, quali fattori strategici di arricchimento. Idee, proposte e contributi ci aiuteranno a delineare i progetti di sviluppo delle stazioni su cui Rfi è impegnata nell’ambito del proprio Piano Industriale».

Tra i numerosi architetti invitati il messicano Alberto Kalach, i cileni Felipe Assadi e Max Nunez; il paraguayano José Cubilla, i brasiliani Vinicius Andrade e Marcelo Morettin; torna il giordano Ammar Kammash, guru dell’architettura sostenibile nel mondo arabo, vincitore della scorsa edizione di W. A. Ve. dedicata alla ricostruzione in Siria.

Insieme ai grandi nomi dell’architettura internazionale, in questa edizione si dà spazio ai giovani emergenti, tra i quali i siciliani AM3 Architetti Associati, i portoghesi Fala Atelier, i veneti Carlana Mezzalira Pentimalli.

Molte le iniziative collegate a W. A. Ve. 2018: conversazioni con i protagonisti della cultura architettonica, conferenze di architetti noti per i loro interventi nei centri storici italiani, ma anche incontri con giornalisti, scrittori, architetti che hanno fatto fortuna… senza fare l’architetto. La mostra dei progetti elaborati nelle tre settimane sarà aperta al pubblico. (e. t.)



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