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«Prenotazioni, no numero chiuso»

L’assessore regionale Caner: questione flussi, discutiamo con Comune e Ciset

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«Stiamo utilizzando il marchio di Venezia per promuovere a livello internazionale la Regione e far scoprire anche le zone meno note del territorio veneto». L’assessore regionale Federico Caner ieri mattina da Quarto d’Altino, ha parlato di strategie turistiche. «Una linea importante sulla quale ci stiamo muovendo» spiega «riguarda lo sviluppo delle zone meno note della Regione, non è un caso che abbiamo cambiato il naming, che non è più “tra terra e cielo” ma è the Land of Venice. Venezia è un attrattore turistico, non pensiamo alla Venezia dominatrice ma alla Venezia che presta l’immagine: dobbiamo far capire ai turisti ciò che sta dietro Venezia, questo perché girando il mondo il Veneto non è conosciuto, al contrario di Venezia. Invece abbiamo un territorio diversificato: mare, montagna, colline, delta del Po, ed è sbagliato dare un’idea del Veneto che si identifichi con una cosa sola. Usiamo il nome di Venezia conosciuta in tutto il mondo e diciamo a tutti cosa c’è da scoprire». Prosegue: «Qualche giorno fa parlavo con il presiente del Porto, Pino Musolino, e anche lui proponeva di creare dei pacchetti turistici assieme agli armatori per fare arrivare le persone qualche giorno prima di imbarcarsi, e far loro scoprire l’entroterra».

Caner entra anche nello specifico del problema sovraffollamento turistico: «Abbiamo detto al sindaco Brugnaro che siamo disponibili a fare un ragionamento» anche assieme al Ciset e al professor Van Der Borg mediante il Piano strategico «e unirci per gestire i flussi, abbiamo dato delle idee, ma la competenza è del sindaco». Ragiona: «Oggi il traffico pedonale in centro storico è canalizzato in alcune vie, se si riuscisse a spalmarlo in altre zone, anche programmando eventi sparsi, la cosa cambierebbe. Del resto negli anni Sessanta a Venezia abitavano 160mila persone, che si muovevano ogni giorno ma spalmate in tutta la città. Bisognerebbe guidare il turista e fargli vedere non solo piazza San Marco ma non solo quella, ci sono siti bellissimi e vuoti».

Quanto ai varchi «possono essere utili quando hai momenti di flusso forte, ma non comunque in termini di tassa da pagare, a meno che non venga indirizzata esclusivamente per la città». Conclude: «Siamo per le città aperte a tutti, penso piuttosto che un turista se vuole vedere la basilica piuttosto che un palazzo debba prenotare prima. O prenoti o finisci in coda, e questo va fatto prima che si arrivi a Venezia, lavorando con i tour operator per disincentivare il turista fai-da-te».

Marta Artico

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