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Rinviata la bonifica dell’area Perfosfati

PORTOGRUARO. Il progetto definitivo per il «restauro, risanamento conservativo e consolidamento statico per la rifunzionalizzazione dell’ex Perfosfati» (nella foto), com’è stato intitolato, sarà...

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PORTOGRUARO. Il progetto definitivo per il «restauro, risanamento conservativo e consolidamento statico per la rifunzionalizzazione dell’ex Perfosfati» (nella foto), com’è stato intitolato, sarà diviso in due fasi e solo la prima di queste verrà completata con i 4 milioni e 900 mila euro ottenuti con il Bando Periferie. La bonifica del terreno contaminato da ceneri di pirite non è prevista nel primo step di lavori, bensì nel secondo. Una scelta molto discussa nel corso della quinta commissione del 28 maggio, in cui i consiglieri hanno approfondito quanto emerso a grandi linee nel consiglio comunale straordinario del 21 maggio. In particolare i capigruppo della minoranza hanno posto l’accento in modo forte sull’aspetto controverso della bonifica dell’area rimanente, che insiste da molti anni soprattutto a fronte dell’inquinamento delle falde acquifere dovuto al percolato carico di metalli pesanti.

Su questo delicato e inquietante aspetto è intervenuta la consigliera del Gruppo Misto Alida Manzato, la quale ha ottenuto una parziale risposta dall’architetto Scapin sull’ultimo aggiornamento dei dati sulle falde risalente al 2016, che evidenziano un valore eccessivo per il cadmio specie nell’area ancora da bonificare. Sollecitato in questo senso anche dai consiglieri Claudio Fagotto del Movimento 5 Stelle e Marco Terenzi del centrosinistra, il dirigente Scapin ha spiegato che la prima parte del progetto prevede gli interventi specifici per fermare i fenomeni di degrado sulla struttura tutelandone il valore culturale. La bonifica almeno nella prima trance di lavori non è prevista nel sedime del capannone, poiché a differenza del precedente progetto del 2009, figlio del Masterplan del 2004-2006, in questo si recupera l’immobile non prevedendo una struttura aperta ma chiusa. «Questo è il budget, questo possiamo fare e lì dobbiamo fermarci», ha stigmatizzato Scapin. Sul Masterplan è intervenuto il consigliere Terenzi facendo notare che esso aveva ottenuto il parere positivo della Soprintendenza e inoltre che il progetto presentato dalla giunta Senatore per il Bando Periferie «ricalcava pedissequamente» quello precedente. Tuttavia quel via libera dato nel 2009 aveva durata di cinque anni, per cui una volta decaduto si è reso necessario chiedere un nuovo parere, come ha fatto notare Scapin. Inoltre il consigliere Fagotto ha interrogato la commissione su molti aspetti tecnici del progetto, soprattutto sull’art. 6 del Bando Periferie, per cui se il tutto è diviso in più lotti funzionali, obiettivo previsto nel progetto definitivo 2018, essi devono essere fruibili in maniera autonoma. Questo avverrà dopo la prima fase dei lavori, che secondo le stime inizieranno a novembre e dureranno 14 mesi circa, aprendo l’ex Perfosfati una tantum a discrezione del Comune. Prima di tutto, però, occorre attendere i 30 giorni per la redazione del progetto esecutivo, non prima di fine giugno.

Mattia Nicolò Scavo

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