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Elena, l’ex morosa divenuta braccio destro

È stata presa nello stadio di Varese insieme a Suardi: da anni ormai forniva appoggio a Dubai

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JESOLO. Inizia come fidanzata del guru della new economy ma poi ci prende gusto Elena Manganelli Di Rienzo, 42 anni e una sfilza di residenze tra cui Londra, Roma e Padova. Le origini sono padovane, il padre era un noto primario di Ginecologia all’ospedale di Piove di Sacco. A Padova lei ha abitato in via Beato Pellegrino e anche in via del Padovanino. Tuttavia, la sua vita l’ha presto portata altrove, oltre i confini di Padova e anche dell’Italia. Stretta collaboratrice di Vazzoler, lo accompagna nella gestione delle aziende che via-via gestiscono ormai da anni. Immancabili, però, anche i guai giudiziari. Ormai da un decennio abbondante le accuse che si ripetono di volta in volta sono evasione fiscale, emissione di fatture false e in un’occasione anche truffa. Elena Manganelli Di Rienzo mandò sul lastrico un imprenditore con un giochino da mezzo milione. Per questo nel 2016 fu anche condannata, salvo poi farla franca perché il reato era andato un prescrizione prima del giudizio definitivo. Abile con i numeri, è una con il “pelo sullo stomaco”. Nel 2011 viene convocata dai finanzieri del Nucleo di valutazione tributaria di Roma per una maxi evasione da 93 milioni (sempre con Vazzoler). Piuttosto seccata rifiuta ogni spiegazione.

Possiede due profili Facebook ma l’immagine che si attribuisce non è quella vera. Stanca forse del chiacchiericcio sulla sua persona, anche dovuto ai numerosi processi sostenuti, trova il modo di pubblicare in rete il suo casellario giudiziale dove non risultano carichi pendenti. Ci si arriva semplicemente digitando su Google nome e cognome.

Ormai da qualche anno la sua vita è a Dubai, dove forniva all’ex fidanzato l’apporto necessario per ripulire i soldi e farli tornare a destinazione.

Il giorno degli arresti è stata intercettata mentre scendeva dall’aereo all’aeroporto di Milano. I finanzieri in borghese l’hanno seguita mentre si dirigeva a Varese, da un altro che poi finirà in manette: Marco Suardi. I due si trovano allo stadio di Varese, dove lui sta per partecipare a una riunione che riguarda la società calcistica. A quel punto gli uomini delle Fiamme gialle escono allo scoperto e fanno scattare le manette per entrambi. (e.fer.)

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