Risparmiatori truffati. «Spariti milioni di euro»
San Donà. Il caso della Venice Investment riguarda tutto il Veneto Orientale Operai e imprenditori in fila all’Adusbef. L’avvocato: «Bisogna recuperare tutto»
di Giovanni Cagnassi
SAN DONÀ. Venice Investment: scoppia il caso anche a San Donà dopo che a Portogruaro il trader Fabio Gaiatto è stato indagato dalla Procura di Pordenone per truffa e violazione della normativa bancaria.
Si ingrossano le fila di cittadini truffati che chiedono tutela legale dopo aver investito i soldi nella società di cui Gaiatto era director. Lo studio legale Pavanetto di San Donà sta assistendo diverse famiglie del Basso Piave che gli avevano affidato ingenti somme, frutto dei risparmi di una vita. Gli importi da recuperare variano da piccoli investimenti sotto i 10 mila euro a somme più corpose sui 50 mila euro o, addirittura, superiori. Si parla di milioni di euro provenienti da questa zona e affidati alla società di investimento e mai più tornati. Le prime indagini difensive stanno fornendo risultati interessanti, come ha confermato l’avvocato Luca Pavanetto, che è anche legale dell’associazione dei consumatori Adusbef. Altre informazioni, comunque in fase di verifica e conferma, sembrano delineare gravi difficoltà finanziarie per la Venice Investment d.o.o, la società con sede a Capodistria. Su tutta la vicenda intanto continua l’efficace attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Pordenone. Le iniziative riguardano anche la Venice Investment Group Ltd con sede a Londra, società a sua volta riconducibile alla galassia di Venice Investment. «Attendo notizie anche sugli istituti di credito esteri coinvolti per avviare ogni altro procedimento anche in via d’urgenza che possa dar pieno ristoro alle ragioni dei clienti» spiega Pavanetto, «Un versante che merita di essere esplorato è senza dubbio anche quello di andare a valutare la revocabilità di eventuali atti di alienazione disposti dai soggetti responsabili con l’intento di andare a pregiudicare i diritti degli investitori e creditori». Bisognerà dunque accertare se Gaiatto si sia spogliato intenzionalmente dei suoi beni al fine di sfuggire dalle sue eventuali responsabilità in questa vicenda che sta scuotendo tutto il Veneto Orientale. I clienti del Sandonatese che ritengono di essere stati truffati e depredati dei loro investimenti appartengono sono di svariate età.
Operai e piccoli imprenditori, pensionati e famiglie che speravano nei lauti interessi promessi da Gaiatto e dalla sua rete di collaboratori che risultavano particolarmente convincenti e rassicuranti, tanto che molti hanno agito anche in buona fede. I soldi affidati sono però svaniti nel nulla. Adesso la battaglia legale punta a recuperarli in toto per tornare alla serenità perduta.
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