VENEZIA. Il due maggio si saprà il destino dell’isola di San Secondo, quella che si vede in parte dal Ponte della Libertà. In parte perché, anche in questo caso, nel cuore dell’isola c’è un fortino ottocentesco austriaco che rischia di diventare a sua volta un albergo.
Le società rimaste in gara sono infatti due: la New Fari che ha nel cassetto il progetto di un albergo e, per la prima volta, una società veneziana, la Tecnologie Ecologiche Venezia (Tev srl). L’idea di Roberto Pellay, tra i massimi esperti di impianti green, e dell’architetto Patrizio Corrò, è quella di un progetto ecosostenibile destinato agli appassionati di ciclismo e pensato proprio per non lasciare nessuna traccia in futuro, a fine concessione.
Ora tutto è in mano al demanio che dovrà decidere il futuro dell’isola di San Secondo. (v.m.)
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