MESTRE. Il primo treno nel 2025, stazione sotterranea collegata con le scale mobili all’aeroporto, e la «predisposizione, lungo il tracciato, per la fermata dello stadio da calcio del Venezia». Predisposizione che poi potrà diventare una fermata vera e propria non appena il progetto del presidente Joe Tacopina sarà realizzato.
Anche perché al momento, nel progetto definitivo della bretella ferroviaria preparato da Italferr, non c’è alcuna traccia della fermata per lo stadio.
La nuova linea si distaccherà dalla Venezia-Trieste all’altezza di Dese: 3,5 chilometri di tracciato a cappio e a binario unico per raggiungere la stazione sotterranea dell’aeroporto e poi tornare indietro. Un investimento di 400 milioni a carico di Italferr, società delle Ferrovie che ha realizzato il progetto definitivo, e che ora dovrà appaltare quello esecutivo e i lavori, nella formula dell’appalto integrato. Sarà un collegamento strategico per la città che permetterà ai passeggeri di arrivare nella stazione sotterranea per poi raggiungere direttamente lo scalo. «Mi sembra che si stia andando avanti», ha aggiunto Brugnaro, «bisogna ringraziare Ferrovie dello Stato, il governo, Save e la Regione, ma anche il Comune. Abbiamo lavorato affinché ci sia questo anello per il quale sarà il Cipe a stanziare i fondi necessari, e mi risulta che parte delle risorse ci siano già». «Dobbiamo studiare bene la fermata del futuro impianto calcistico», ha aggiunto Brugnaro. Non è ancora chiaro, infatti, il terreno sul quale, nel quadrante di Tessera, dovrebbe sorgere l’intervento firmato da Tacopina, che ha affidato la realizzazione del progetto allo studio Rossetti di Detroit.
Non appena tutti i tasselli saranno al posto giusto Tacopina dovrà bussare alle porte di Ca’ Farsetti per avviare l’iter burocratico per far decollare il progetto dello stadio. I primi rendering tuttavia sono già stati pubblicati, anche se poi nel corso degli ultimi mesi il progetto è stato modificato. Stando alle ultime informazioni il progetto prevede uno stadio tra i 18 e i 22 mila posti (non più 25 mila), uno spazio per gli spettacoli, e un albergo più grande rispetto a quello previsto in un primo momento, che aveva 80 camere. «È ancora presto per dire dove», ha aggiunto Marchi, «di certo non appena ci saranno indicazioni lavoreremo subito per la predisposizione di una futura fermata, in modo che quando sarà il momento opportuno serviranno meno risorse e meno tempo per far sì che tutto funzioni a dovere». Di certo che, a maggio, ci sarà la posa della prima pietra per l’ampliamento dell’area extra Schengen dell’aerostazione, parte del piano degli interventi quinquennali previsti da Save.
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