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Il Consiglio di Stato dà ragione a “Campeggi Liberi Estivi”

CAVALLINO. I soci di Lavoratori Associati per Campeggi Liberi Estivi e i loro famigliari da quest’estate potranno liberamente campeggiare a pieno titolo nell’area demaniale in concessione in via...

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CAVALLINO. I soci di Lavoratori Associati per Campeggi Liberi Estivi e i loro famigliari da quest’estate potranno liberamente campeggiare a pieno titolo nell’area demaniale in concessione in via delle Batterie. La quinta sezione del Consiglio di Stato con sentenza definitiva ha infatti dato torto al Comune di Cavallino-Treporti accogliendo il ricorso contro la revoca del permesso di campeggiare durante la stagione, notificata nel 2011 alla cooperativa di lavoratori dei camping in un terreno demaniale di 5.000 mq a Ca’ Vio.

L’associazione rappresentata e difesa dall’avvocato Ylenja Lucaselli dopo 7 anni l’ha spuntata all’ultimo grado di giudizio contro l’amministrazione comunale difesa dagli avvocati Luca Antonini e Federica Scafarelli. I fatti riguardano una concessione demaniale di cui era titolare l’associazione fin dagli anni ’70 che concedeva l’utilizzo a campeggio estivo per gli associati e i loro familiari di un tratto di arenile di 5.000 mq nella zona ex poligono di tiro in via delle Batterie a Ca’ Vio, iniziavano nel dicembre del 2008 quando l’amministrazione a fine anno protocollava un diniego al rinnovo. All’atto seguiva un nuovo procedimento di revoca del titolo di concessione che si perfezionava con provvedimento dell’1 marzo 2011. Contro quella scelta la cooperativa aveva presentato ricorso per illegittimità al Tar resistendo poi in tutti i gradi di giudizio. Il Consiglio di Stato ha ammesso le ragioni dell’associazione che per oltre trenta anni con numerosi rinnovi del permesso legittimo a campeggiare aveva rafforzato la convinzione che la concessione sarebbe rimasta valida anche per il futuro, tanto che vi avevano investito ingenti capitali per migliorarne il decoro. Il Comune poi aveva adottato la revoca definitiva solo tre anni dopo l’avvio del procedimento, lasciando l’associazione ricorrente e altre due cooperative, Azzurra e 1° Maggio, liberamente nell’area.

Francesco Macaluso

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