«Stop alle grandi navi nei piccoli canali della laguna»
La denuncia da Mazzorbo contro il nuovo fenomeno della “invasione turistica decentrata” con grosse imbarcazioni
di Alberto Vitucci
BURANO. Grandi navi anche nei piccoli canali lagunari. La denuncia allarmata viene da Mazzorbo. Con l’avvio della stagione turistica, enormi barconi percorrono i canali che portano alle isole della laguna Nord.
L’altro giorno una nave di una compagnia americana, battente bandiera panamense, è transitata sotto gli occhi stupiti dei residenti nello stretto canale di Mazzorbo. Dimensioni da alto mare o da grande fiume del Nord Europa. “Luxury cruise in Venice lagoon”, la pubblicità.
Centinaia di turisti di lusso che si imbarcano anche lontano da Venezia, percorrono i fiumi e arrivano in laguna. Nuovo fenomeno di invasione turistica “decentrata”. «Ma sono barche troppo grandi, non adatte agli equilibri della nostra laguna», scuote la testa un anziano pescatore.
Che i canali della laguna Nord siano qualcosa di delicato e da proteggere dovrebbe essere ben presente alle autorità che si occupano di acque.
Tanto che una quindicina di anni fa il Magistrato alle Acque aveva emesso in accordo con il commissario straordinario contro il moto ondoso un’ordinanza che vietava l’accesso a canali e ghebi alle barche a motore. E a quelle più larghe di 2 metri e 20.
Provvedimento giudicato anche esagerato allora. Perché i frequenti controlli impedivano anche ai veneziani con barche un po’ grandi, pur rispettosi della laguna, di accedere ai canali interni.
Preistoria. Oggi, in nome del turismo si può far di tutto. E le «crociere» passano per gli abitati delle isole minori, sconvolgendone i ritmi. La domenica e nei giorni festivi diventa difficile anche visitare Torcello e Burano. E le navi ormeggiano dietro l’isola della cattedrale di Santa Maria Assunta.
«Chiediamo provvedimenti di tutela», dicono gli abitanti, «bene che il turismo arrivi fin qui e porti ricchezza. Ma quelle barche sono troppo grandi per le nostre isole».
Al loro passaggio l’onda di restìa, soprattutto in condizioni di bassa marea, è evidente. Produce erosione e distacco dei sedimenti, oltre ai danni alle rive e alle fondamente. Non certo costruite per sopportare quel tipo di traffico.
Danni prodotti anche dai motobattelli foranei dell’Actv, che a pieno carico producono onde molto poco naturali. Anche qui, sostengono gli esperti, la conseguenza di scelte che non tengono conto dell’ambiente in cui si opera. I motobattelli foranei di Actv utilizzati per collegare Fondamente Nuove a Burano, Torcello e Mazzorbo, hanno pesi poco adatti alla navigazione in laguna, a differenza dei tradizionali vaporetti. E producono onde molto alte e pericolose.
Adesso al trasporto pubblico si aggiungono però i Gran Turismo e le “navi” da fiume. Dimensioni sempre più grandi, a volte altoparlanti a bordo con descrizione degli itinerari che disturbano la fauna lagunare. Quasi tutti hanno i permessi e le autorizzazioni, altri navigano incuranti dei divieti. E portano soprattutto nei giorni festivi migliaia di persone nelle isole, fino a saturarle.
Conseguenze per le piccole imbarcazioni delle famiglie: per cofani, tope e sampierotte, il rischio di affondamento tra le onde è alto. «Chiediamo al Magistrato alle Acque la vigilanza per gli eccessi di velocità, soprattutto la domenica. E il divieto di passaggio alle barche troppo grandi nei piccoli canali. Altrimenti, la laguna presto sparirà».
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