CHIOGGIA. «Chiediamo l’immediato collaudo della banchina A, altrimenti la multinazionale olandese potrebbe cambiare porto». Il comitato per il rilancio del porto torna a chiederà lo scavo dei canali per rendere lo scalo di Val da Rio competitivo, ma insiste anche sul collaudo in tempi rapidi dell’unica banchina che ha un pescaggio di 8.5 metri, quella A, per evitare di perdere l’investimento della ditta olandese Shawcor che per due anni vuole utilizzare il porto di Chioggia per spedire 300.000 tonnellate di metatubi in Qatar.
La multinazionale vuole iniziare le spedizioni a giugno e i tempi sono strettissimi. Nella crisi generale del porto, la notizia dello sbarco della Shawcor a Chioggia, reso noto dal presidente di Aspo Damaso Zanardo, rappresenta una boccata di ossigeno che potrebbe creare un volano importante.
«Allo stato attuale», conferma il presidente del comitato del porto, Alfredo Calascibetta, «non abbiamo coefficienti di crescita e non riusciamo a fare decollare le nostre potenzialità a causa in primis della mancanza di fondali idonei. In attesa che si sfrutti l’abbinamento navi e binari e che si potenzi la marittima passeggeri, uno spiraglio di luce è rappresentato dall’accordo siglato tra Aspo e Shawcor per l’esporto di ingenti quantità di tubi vero il Medio Oriente. Questa operazione dovrebbe svolgersi nella banchina est di Val Da Rio. La nuova commessa consentirà di attirare l’attenzione di nuovi investitori e impegnerà le nostre maestranze portuali e tutto l’indotto marittimo. Un’occasione importante che non possiamo lasciarci sfuggire». Per renderla operativa manca però il collaudo della banchina, 170 metri di cui 7 al momento sotto sequestro nell’ambito delle indagini sull’impianto gpl da parte della Procura. «Chiediamo alla Capitaneria di porto e al Genio civile di procedere in fretta col collaudo», spiega Calascibetta, «A disposizione ci sono 163 metri di banchina, con un pescaggio di 8.5 metri, a fianco della banchina esiste anche una stradina autorizzata per far arrivare via terra i tubi da imbarcare e quindi le condizioni ci sono tutte per poter ospitare la multinazionale. Vista la paralisi nelle attività del porto dell’ultimo periodo, chiediamo anche la creazione di un tavolo tecnico con agenzie, imprese e autorità per rendere esecutivo in modo urgente il dragaggio sotto banchina portando i pescaggi a -7 metri e, per almeno due banchine, a -8 metri». (e.b.a.)