Il cofanetto della famiglia Angeli
I ricordi struggenti dalla Prima alla Seconda Guerra Mondiale

PORTOGRUARO. Sulla scia del giorno della Memoria e nella ricorrenza del centenario della Grande Guerra e dell’occupazione austriaca di Portogruaro, la famiglia Angeli riporta alla luce una serie di documenti di sua proprietà risalenti alla Prima e Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di testimonianze molto preziose contenute in un cofanetto lasciato in custodia alla Biblioteca Bettoni da Mario Angeli (1930-2013) alla sua morte: fotografie d’epoca e lettere dal fronte, per lo più tra Angelo Angeli (1887-1980), detto Bepi, e sua moglie Angelina Vettor, (1894-1975), originari di Cessalto, a cui si riferiscono le vicende raccontate, e trasferitisi a San Stino dopo la guerra. È emerso un diario struggente e poetico di diciotto pagine tenuto da Angelina dal 4 novembre 1917 al 5 novembre 1918, mentre Bepi si trovava al fronte dopo la disfatta di Caporetto.
I due ebbero 5 figli, di cui il secondogenito Giovanbattista, nato nel 1922, partecipò alla campagna in Russia tra 1941 e 1943 da cui non fece mai più ritorno, come si deduce dalla corrispondenza con la madre. Una storia commovente: la Prima Guerra restituì ad Angelina il marito, mentre la Seconda le tolse un figlio. Tutto questo dramma è riportato nei documenti della famiglia, in cui il dolore, la fame, i soprusi, ma soprattutto la speranza sono palpabili sfogliando mano a mano le pagine e leggendo le parole vivide al loro interno. L’amore vince su tutto: questo è il messaggio che traspare, rivolto alle nuove generazioni.
Una magnifica aggiunta al capitolo della Grande Guerra nel Veneto Orientale, unica nel suo genere per la quantità dei documenti e l’eccellente stato conservativo del repertorio, di cui si sta occupando Nicolò Angeli, nipote di Mario, con un progetto di tesina scolastica, oltre che di futura pubblicazione.
Mattia Nicolò Scavo
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