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Indagine sulle famiglie, non è una truffa

JESOLO. Diffidenza e cornette riattaccate da parte di alcuni fra i 37 mila intervistati potenziali del litorale alle domande telefoniche degli incaricati della società QuestLab per il sondaggio sulla...

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JESOLO. Diffidenza e cornette riattaccate da parte di alcuni fra i 37 mila intervistati potenziali del litorale alle domande telefoniche degli incaricati della società QuestLab per il sondaggio sulla famiglia partito da inizio mese commissionato dal Vicariato di Jesolo e Cavallino-Treporti del Patriarcato di Venezia, in collaborazione con i servizi politiche sociali dei due comuni turistici.

Alcuni residenti sospettosi di Jesolo e Cavallino-Treporti hanno pensato che fosse in atto una truffa per carpire dati sensibili interrompendo l’intervista telefonica mentre venivano incalzati dalle 30 domande redatte sotto la supervisione del vicario per Jesolo e Cavallino-Treporti, don Alessandro Panzanato, per indagare la situazione economica e i sistemi di sostentamento, ma anche, più in profondità, la provenienza etnica, le convinzioni etico-religiose e, soprattutto le dinamiche interne e l’intreccio di relazioni personali e parentali che compongono i nuclei famigliari del litorale.

L’ondata di diffidenza si è manifestata proprio mentre le istituzioni stanno invitando i cittadini a collaborare all’indagine sostenuta dai comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti con un investimento complessivo di 15. 000 euro. «Il nostro obiettivo», spiega don Alessandro Panzanato, «è fotografare lo stato di salute della famiglia, interlocutore che si relaziona con tutti gli enti ma che rimane il più sconosciuto».

«Ci interessa», conferma Roberta Nesto, sindaco di Cavallino-Treporti, «capire come si sta evolvendo il concetto di famiglia, cellula fondamentale della società». Sulla stessa linea il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, che tiene molto al progetto di monitoraggio dei nuclei famigliari per comprendere meglio i problemi dei suoi concittadini.

Francesco Macaluso

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