«Troppe anomalie», bloccato il piano sull’illuminazione
MOGLIANO. La giunta Arena inciampa sui nuovi lampioni: venerdì è stato bloccato in Consiglio un maxi-progetto in project financing di durata ventennale per un valore stimato in 9,5 milioni di euro....
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MOGLIANO. La giunta Arena inciampa sui nuovi lampioni: venerdì è stato bloccato in Consiglio un maxi-progetto in project financing di durata ventennale per un valore stimato in 9,5 milioni di euro. Le iniziative legate alla “finanza di progetto” continuano a essere la bestia nera dell’amministrazione moglianese. L’ultimo caso a finire sotto i riflettori riguarda una proposta presentata dalla ditta Ranzato Impianti di Padova per la manutenzione e la riqualificazione del sistema di illuminazione pubblica nonché per la fornitura di energia elettrica.
La prima anomalia è stata segnalata dal M5S. Il capogruppo Cristina Manes ha fatto notare come la giunta moglianese, opponendosi a una mozione presentata nei mesi scorsi proprio dai pentastellati, abbia voluto rinunciare alla possibilità di ottenere appositi finanziamenti europei. Il carico da novanta, che ha poi portato a una sospensione del consiglio comunale e alla decisione di ritirare il punto, l’ha piazzato Giovanni Azzolini: «Venerdì, nelle pieghe di una generica variazione del piano triennale delle opere pubbliche, il sindaco e l’assessore Catuzzato volevano assegnare per 20 anni, in project financing, la gestione dell’intera pubblica illuminazione a un privato. Un progetto enorme, che prevedeva di installare 81 km di nuovi cavi elettrici, cambiare 5.521 lampioni, installare 5.915 luci al led, 794 lampade nei portici e nel centro, realizzare 442 nuovi plinti. In cambio, il privato riceveva un canone di 475 mila euro per 20 anni: 9,5 milioni di euro. Arena e Catuzzato volevano chiudere tutto in poche ore. Ciò che è più sconcertante è la tempistica dell’operazione: la ditta deposita il piano definitivo il 6 novembre e tre giorni dopo la giunta lo approva, il documento viene pubblicato il 15 novembre e due giorni dopo lo portano in consiglio». (m.m.)
La prima anomalia è stata segnalata dal M5S. Il capogruppo Cristina Manes ha fatto notare come la giunta moglianese, opponendosi a una mozione presentata nei mesi scorsi proprio dai pentastellati, abbia voluto rinunciare alla possibilità di ottenere appositi finanziamenti europei. Il carico da novanta, che ha poi portato a una sospensione del consiglio comunale e alla decisione di ritirare il punto, l’ha piazzato Giovanni Azzolini: «Venerdì, nelle pieghe di una generica variazione del piano triennale delle opere pubbliche, il sindaco e l’assessore Catuzzato volevano assegnare per 20 anni, in project financing, la gestione dell’intera pubblica illuminazione a un privato. Un progetto enorme, che prevedeva di installare 81 km di nuovi cavi elettrici, cambiare 5.521 lampioni, installare 5.915 luci al led, 794 lampade nei portici e nel centro, realizzare 442 nuovi plinti. In cambio, il privato riceveva un canone di 475 mila euro per 20 anni: 9,5 milioni di euro. Arena e Catuzzato volevano chiudere tutto in poche ore. Ciò che è più sconcertante è la tempistica dell’operazione: la ditta deposita il piano definitivo il 6 novembre e tre giorni dopo la giunta lo approva, il documento viene pubblicato il 15 novembre e due giorni dopo lo portano in consiglio». (m.m.)
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