«Siamo a conoscenza della preoccupazione dei cittadini: faremo ogni cosa in nostro potere per sviluppare i presìdi di sicurezza e aumentare l’efficacia del controllo del territorio», afferma il sindaco, che annuncia novità: una pattuglia aggiuntiva di carabinieri, telecamere nei siti più sensibili e perfino “rangers” da affiancare alle forze dell’ordine. «Non c’è solo l’ampliamento della caserma, che ci siamo impegnati a realizzare», prosegue Pavanello, «abbiamo firmato con la Prefettura un protocollo sulla sicurezza e martedì abbiamo deliberato in giunta il primo e secondo stralcio del progetto di videosorveglianza predisposto da Fastweb nell’ambito della convenzione Consip: gli importi sono di 50.240 e 38.482 euro. È prevista sia l’installazione di nuovi sistemi di videosorveglianza in otto punti strategici, sia la manutenzione di quelli esistenti, con apparecchi ad altissima efficienza. Inoltre da una settimana a sorvegliare il territorio di Mirano c’è una risorsa dei carabinieri in più, una “Compagnia intervento operativo”, proveniente dal battaglione di Mestre».
Non basterà e per questo Pavanello ha annunciato un’altra novità: «Stiamo per attivare in via sperimentale progetti di sicurezza integrata, con servizi assicurati da aziende private in sinergia e secondo le direttive del Comune. Per fare un esempio, rientrano in questa categoria i cosiddetti “rangers”, già realtà in alcuni comuni del Padovano, dove costituiscono un aiuto esterno, ma dato da professionisti del settore, che sanno come operare e sostenere le forze dell’ordine». Ma alle minoranze, che sul tema sicurezza avevano presentato una mozione (bocciata dal centrosinistra), non basta: «Maggioranza irresponsabile», afferma Giorgio Babato, «vota contro una mozione sulla sicurezza senza fornire motivazioni né alternative. Così oltre ai ritardi sulla caserma e la videosorveglianza, si dimenticano di dire che nel programma hanno stanziato minori risorse proprio su “ordine pubblico e sicurezza”». Infuriato il comitato Campocroce Sicura: «I furti continuano», afferma Gaetano Ferrieri, «e delle frazioni non hanno nemmeno parlato. Non staremo più a guardare, pensiamo a qualcosa di eclatante».
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