Ma in Galleria serrande tutte giù
Il passaggio della Torre dell’Orologio e Calle Legrenzi sono in sofferenza
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Ci sono strade che si stanno riprendendo, come via Palazzo e via Rosa appena pedonalizzata, e angoli del centro che sono ancora in mezzo al guardo. In questo senso il turnover di negozi che aprono e chiudono non è per nulla positivo, ma sintomo invece di un commercio che fatica a ripartire. Galleria dell’Orologio, che unisce piazza Ferretto a Riviera Magellano, lungi dall’essere uno dei luoghi più rinomati della città, come richiederebbe la posizione, è completamente vuota. All’interno saracinesche abbassate, scritte sui muri e mozziconi di sigarette di ragazzi che passano i pomeriggi seduti sugli scalini di quello che un tempo era un noto outlet di alta moda. Nella stessa piazza Ferretto hanno chiuso uno dopo l’altro una serie di negozi storici, basta pensare a Stefanel, che a fine agosto ha chiuso i battenti lasciando sguarnito un palazzetto storico. Da poche ore Miht, una delle boutique più note di Mestre, si è trasferita in piazza Ferretto, all’interno del negozio che un tempo ospitava Quadrelli lasciando orfana di un’altra importante attività Calle Legrenzi, un gioiellino unico, che sta perdendo pezzi. Nonostante ciò la Corte ce la mette tutta, organizza market e iniziative e riempie i buchi con le cosiddette “vetrine condivise”.
Il distretto del commercio dei negozi di Mestre centro, un’idea che da anni Confesercenti continua a proporre e che sembra finalmente diventi realtà grazie a una favorevole congiuntura che vede Comune categorie e negozianti in sinergia, potrebbe consentire di accedere a progetti e finanziamenti regionali che altrimenti a stretto giro rimarranno fuori dalla portata. «Calle Legrenzi soffre», commenta il direttore di Confesercenti Veneto, Maurizio Franceschi, «ma bisogna immaginarla tra un anno quando inaugurerà l’M9, con l’apertura delle superfici commerciali, il Museo darà una botta di ottimismo a tutta quella zona e spingerà all’apertura di nuovi negozi, sarà la chiave di volta di quello che accadrà a Mestre». Ragiona il promotore del Distretto: «Le mutazioni in corso potranno essere valorizzate e incentivate se riusciremo a costruirle e realizzarle attraverso lo strumento del Distretto del commercio, che vede una forte integrazione tra pubblico e privato. Da qui l’importanza di partecipare a questo bando regionale, perché il Distretto diventi davvero un mezzo fondamentale per rafforzare e governare quello che di positivo sta accadendo in città, a partire dalla rinascita di via Palazzo e dal Museo del 900». Conclude Franceschi: «La città si è riqualificata sotto il profilo urbano, con questi ingredienti ci sono le condizioni perché torni ad essere competitiva». (m.a.)
Il distretto del commercio dei negozi di Mestre centro, un’idea che da anni Confesercenti continua a proporre e che sembra finalmente diventi realtà grazie a una favorevole congiuntura che vede Comune categorie e negozianti in sinergia, potrebbe consentire di accedere a progetti e finanziamenti regionali che altrimenti a stretto giro rimarranno fuori dalla portata. «Calle Legrenzi soffre», commenta il direttore di Confesercenti Veneto, Maurizio Franceschi, «ma bisogna immaginarla tra un anno quando inaugurerà l’M9, con l’apertura delle superfici commerciali, il Museo darà una botta di ottimismo a tutta quella zona e spingerà all’apertura di nuovi negozi, sarà la chiave di volta di quello che accadrà a Mestre». Ragiona il promotore del Distretto: «Le mutazioni in corso potranno essere valorizzate e incentivate se riusciremo a costruirle e realizzarle attraverso lo strumento del Distretto del commercio, che vede una forte integrazione tra pubblico e privato. Da qui l’importanza di partecipare a questo bando regionale, perché il Distretto diventi davvero un mezzo fondamentale per rafforzare e governare quello che di positivo sta accadendo in città, a partire dalla rinascita di via Palazzo e dal Museo del 900». Conclude Franceschi: «La città si è riqualificata sotto il profilo urbano, con questi ingredienti ci sono le condizioni perché torni ad essere competitiva». (m.a.)
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