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Addio al biavarol e al luganegher spazio solo alle griffe

Spariti i negozi di vicinato, collane e borse al posto del pane Ma c’è chi resiste tra perline e scarpe di design: il tabaccaio

di Nadia De Lazzari
1 minuto di lettura
Non c’è solo Massimo Doretto, l’artigiano di San Marco 1797 che ha deciso di mollare, vinto dall’aumento esponenziale di negozi low cost in centro storico che – a suo dire – hanno svuotato di senso la sua professione. Nel giro di una decina d’anni, infatti, la Frezzeria, a una manciata di passi da Piazza San Marco, ha cambiato volto: passando, con nonchalance, dai negozi di vicinato alle griffe della moda.

La zona è senza più pane e latte ma ha più borse e souvenir; ha meno veneziani ma più turisti. Tutto è stato stravolto e la causa principale è il caro affitti. Uno dopo l’altro, anche contemporaneamente, i negozi di vicinato hanno abbassato le serrande. Per sempre.

Per primo ha chiuso lo storico luganegher Baldan che la famiglia aveva rilevato nel 1957. Subito è stato rimpiazzato da una boutique. All’interno del negozio, completamente restaurato per le nuove esigenze, è rimasto un ricordo dell’alimentarista: una teca utilizzata per l’affumicatura delle carni. Prima vi appendevano salsicce, ora collane.

Con le lacrime agli occhi ha chiuso le saracinesche anche il biavarol (bottega di alimentari) dei fratelli Luciano, Paolo e Alessandro Migotto, vicino al sotoportego Contarina. Ora vendono borse.

Spariti pure il panificio Milan e il fiorista Ossena. Dario Milan, portiere da 38 anni del vicino albergo Casanova, sottolinea: «Eravamo clienti fissi». Al suo posto con le lastre di marmo grigio all’esterno e le colonne all’interno è sbarcata la griffe Fendi.

Cambiamenti anche all’angolo della Frezzeria in bocca di Piazza dove a Guetta, prima agenzia di viaggi in città e poi oggetti di vetri, aprirà nel 2018 Jimmy Choo, designer di calzature e di accessori – borse, occhiali da sole, fazzoletti da collo – acclamati da star del calibro di Jennifer Lopez, Meryl Streep, tra i clienti famosi anche Michelle Obama.

Infine all’angolo opposto, San Marco 1693, ha chiuso Intimissimi, negozio di biancheria intima.

Un negoziante, tuttavia, ha deciso di resistere, costi quel che costi. Al civico San Marco 1150 c’è la tabaccheria gestita del lidense Andrea Garbelio, aperta sette giorni su sette, dalle 9 alle 22. «L’ho rilevata dieci anni fa quando mi sono licenziato dalla banca. Mi piace il contatto con la gente, residenti e turisti, e qui ne passano e si fermano in tanti. In questi anni però ai tabacchi ho aggiunto souvenir, snack e giochi». Garbelio precisa che la sua licenza è antica, riporta il numero 3. «La numero 1 era in piazza San Marco; la numero 2, ora chiusa, era in Calle dei Fabbri. Ho deciso di rimanere qui nonostante il caro affitti e nonostante sia attorniato da boutique e negozi di borse. Per Venezia ne vale la pena».

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