Soldi per i bambini malati «Solo un’ignobile truffa»
Carlo Bramezza, direttore generale dell’Usl 4, lancia l’allarme dopo le numerose segnalazioni: l’azienda sanitaria non ha incaricato nessuno a raccogliere fondi
di Giovanni Cagnassi
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SAN DONÀ. Una nuova truffa sfruttando oltretutto l’immagine dei bambini. Una sedicente organizzazione sta telefonando nelle case per chiedere soldi da devolvere un beneficenza ai bambini ammalati. Ora il direttore generale dell’Usl 4, Carlo Bramezza, interviene pubblicamente e denuncia queste persone senza cuore che sfruttano un serio e gravissimo problema sanitario che colpisce l’infanzia per i loro scopi di lucro illegale. «Truffare le persone utilizzando presunti bambini ammalati di tumore è qualcosa di ignobile», denuncia il direttore generale dell’Usl 4, Carlo Bramezza, dopo aver ricevuto segnalazioni della truffa in atto da qualche giorno in tutto il Veneto Orientale, «il tutto inizia con una telefonata effettuata da una non chiara associazione di tipo Onlus, la quale spiega di svolgere un’attività in accordo con l’Usl 4 per il trasporto di bambini al Centro di Riferimento Oncologico (C.r.o.) di Aviano. «L’attività sarebbe svolta a titolo gratuito per i bambini ammalati di cancro», ricorda, «e per le rispettive famiglie pertanto, allo scopo di proseguire il servizio, viene chiesto un contributo economico di 300 euro. L’operatore al telefono spiega pure che a ritirare la somma sarà un proprio inviato».
L’Usl 4 ha comunicato ufficialmente che non è in atto alcuna iniziativa di questo genere, oltretutto con richieste di denaro. Si tratta pertanto di una truffa. «In presenza di casi analoghi», conclude il direttore generale, «si invita la popolazione a non effettuare donazioni economiche in contanti, o in qualsiasi altra forma, e a segnalare l’evento alle autorità competenti».
Anche il sindaco di San Donà, Andrea Cereser, ha comunicato di frequenti truffe ai danni degli anziani, accordandosi con i parroci di leggere una sua lettera in chiesa durante la messa. Finti ispettori e controllori che entrano nelle case o peggio ancora finti esponenti delle forze dell’ordine o sedicenti avvocati che chiamano le persone anziane al telefono informandole di incidenti stradali in cui sarebbero stati coinvolti i parenti e chiedendo subito del denaro per poterli assistere legalmente. Purtroppo già alcuni anziani, residenti a San Donà, sono stati raggirati consegnando loro 200 o 300 euro per difendere i parenti, figlio o nipoti, da incidenti mai esistiti.
È importante far capire agli anziani che non sono queste le modalità per contattarli in casa e che è sempre bene chiamare prima i parenti o le forze dell’ordine per chiedere consiglio prima di agire, senza mai aprire a nessuno.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’Usl 4 ha comunicato ufficialmente che non è in atto alcuna iniziativa di questo genere, oltretutto con richieste di denaro. Si tratta pertanto di una truffa. «In presenza di casi analoghi», conclude il direttore generale, «si invita la popolazione a non effettuare donazioni economiche in contanti, o in qualsiasi altra forma, e a segnalare l’evento alle autorità competenti».
Anche il sindaco di San Donà, Andrea Cereser, ha comunicato di frequenti truffe ai danni degli anziani, accordandosi con i parroci di leggere una sua lettera in chiesa durante la messa. Finti ispettori e controllori che entrano nelle case o peggio ancora finti esponenti delle forze dell’ordine o sedicenti avvocati che chiamano le persone anziane al telefono informandole di incidenti stradali in cui sarebbero stati coinvolti i parenti e chiedendo subito del denaro per poterli assistere legalmente. Purtroppo già alcuni anziani, residenti a San Donà, sono stati raggirati consegnando loro 200 o 300 euro per difendere i parenti, figlio o nipoti, da incidenti mai esistiti.
È importante far capire agli anziani che non sono queste le modalità per contattarli in casa e che è sempre bene chiamare prima i parenti o le forze dell’ordine per chiedere consiglio prima di agire, senza mai aprire a nessuno.
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