PORTOGRUARO. La minoranza lo invita a dimettersi. Lui, non ci pensa neppure. Bufera sul presidente del consiglio comunale Gastone Mascarin, che ad aprile aveva patteggiato 6 mesi in merito allo scandalo delle firme false sulla candidatura a governatore veneto di Sebastiano Sartori per Forza Nuova e del leader forzanovista Roberto Fiore a sindaco di Venezia, nel 2015.
Il Pd ha chiesto ieri sera esplicitamente le dimissioni e il presidente ha risposto: «No, continuerò a presiedere il consiglio comunale». Gastone Mascarin ha cercato di chiarire la sua posizione, mentre l’agone politico portogruarese si infiammava. «Nel 2015», spiega, «nell’ultimo giorno utile alla presentazione delle firme il gruppo Forza Nuova candidato alle Regionali mi chiese se potevo autenticare le loro perché con Venezia decaduta come Comune, non avevano consiglieri che lo potessero fare. I responsabili», ricorda Mascarin, «mi “giurarono” che le firme erano tutte raccolte regolarmente ed io, anticipando che non ero sicuro che la mia firma fosse valida per le regionali, le autenticai. Ma detto ciò mi preme ringraziare pubblicamente il magistrato Ignazzitto, i funzionari della Digos ed infine i giudici che hanno capito e compreso tutta la mia buona fede. Il Pd chiede le dimissioni? Lo vedremo. Vediamo cosa decide la maggioranza». Tenendo all’oscuro del patteggiamento il consiglio comunale e la cittadinanza Mascarin ha scatenato l’ira della minoranza. Lo hanno criticato aspramente i consiglieri Paolo Scarpa e Vittoria Pizzolitto.
Rosario Padovano
Firme false: «Mascarin si dimetta»
Minoranza contro il presidente del Consiglio coinvolto nel processo