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Il promoter si fa avanti vuole restituire i soldi

San Donà. L’uomo era sparito con circa mezzo milione di euro dei suoi clienti che così si sono rivolti a un legale. Adesso il tentativo di mediazione

di Giovanni Cagnassi
1 minuto di lettura
SAN DONÀ. Rischia una condanna fino a 5 anni di reclusione il promotore finanziario denunciato da svariati clienti che gli avevano consegnato i loro risparmi senza più rivederli. Ora ha chiesto di poter parlare con gli avvocati che lo hanno denunciato per chiarire la sua posizione sempre più pericolosa e di rilievo civile, ma soprattutto penale. Questo significa che, se anche non potesse risarcire i clienti rischierebbe una condanna e addirittura il carcere. Lo hanno querelato per truffa aggravata e appropriazione indebita, reati molto gravi e puniti severamente. Una decina di famiglie, forse anche di più, che si erano rivolte a queste consulente che aveva già lavorato con banche e società famose del settore finanziario e operava con discrezione nel centro di San Donà grazie alle sue abili doti e l’oratoria rassicurante.

Ci sono pensionati e anziani, ma anche famiglie conosciute della città che al momento non si sono ancora rivolte ai legali, ma che gli avevano dato dei soldi. Altri sono andati dall’avvocato Angelo Lorenzon, che ha proceduto con una querela. Ci sarebbe un altro studio legale che ha ricevuto delle querele, mentre alcuni clienti sono andati direttamente dalla guardia di finanza che ha avviato le indagini. Sembra che il promotore fosse recidivo e in passato fosse stato coinvolto in indagini simili. Si parla di oltre mezzo milione di investimenti che non sono stati restituiti.

Il promotore finanziario adesso si è impegnato però a restituire il denaro in tempi brevi e ha chiesto un incontro con gli avvocati che hanno presentato le querele. Sente il fiato sul collo e probabilmente si è reso conto che con queste accuse i rischi stanno aumentando. Aveva proposto investimenti sicuri, con tassi altissimi e in breve tempo. Anche polizze assicurative a fine corsa e altri strumenti finanziari all’apparenza sicuri. La garanzia ulteriore era che i soldi sarebbero stati restituiti all’occorrenza. Ma quando una parte di questi, soprattutto anziani, ha chiesto di riavere il denaro a lui consegnato, il promotore si è reso irrintracciabile.

Un pensionato gli aveva affidato ben 50 mila euro, un altro 25 mila. I tagli non superavano mai i 100 mila. Il sospetto è adesso che possano essere finiti in investimenti sbagliati, persi in borsa oppure utilizzati per altri fini e al momento non disponibili nell’immediato. Bisognerà capire inoltre se agisse in proprio o a nome di altri enti. Solo lui potrà chiarire i motivi quando deciderà di parlare con gli avvocati e spiegare le sue ragioni sulla base dei documenti che sono stati firmati con i clienti.

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