Bimbo picchiato dai bulli. Si indaga nel Miranese
L’episodio, denunciato da alcuni genitori all’interno di una scuola media, non ha però trovato riscontri penali: nessuna segnalazione ai carabinieri, in Procura, al Comune. E il sindaco ora reclama chiarezza
di Filippo De Gaspari
MIRANESE. Dalla scuola all’ospedale con giramenti di testa e vomito, dopo la ricreazione. A provocarli, in un bambino cinese di dieci anni finito al pronto soccorso di Mirano la scorsa settimana, un colpo alla testa. Subìto come? Gli accertamenti interni alla scuola sono in corso, come da prassi, ma subito si è sparsa la voce che a provocare un vistoso ematoma facciale e i disturbi al ragazzino, siano stati i bulli che da tempo imperversano all’interno del plesso.
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L’episodio, denunciato da alcuni genitori all’interno di una scuola media del Miranese, non ha però trovato riscontri penali: nessuna segnalazione ai carabinieri, in Procura, nemmeno al Comune. Anche l’ufficio scolastico regionale sembra all’oscuro di tutto. All’ospedale il bambino di terza media, da pochi mesi giunto in Italia dalla Cina con la sua famiglia, ci è arrivato con il padre, chiamato a scuola dalle insegnanti dopo che l’alunno aveva cominciato a sentirsi male in classe: era tornato dalla ricreazione con una botta alla tempia, procurata, ha fatto capire, in bagno. Ma nessuno ha visto nulla: alcune mamme hanno parlato di un atto di bullismo raccontato a casa dai figli ai danni dell’alunno straniero.
Protagonista sarebbe il solito noto gruppetto di bulli italiani della scuola, già noto dentro e fuori le aule. Il referto del pronto soccorso in realtà si limita a rilevare «un’intensa cefalea accompagnata da vomito e disturbi, pare in conseguenza di un trauma alla tempia». Il ragazzino è stato poi sottoposto a valutazione neurologica, con esito negativo, ma ugualmente inviato a Dolo dove è stato trattenuto per una notte in osservazione prima di essere dimesso. Non sono state interessate le forze dell’ordine e questo ha indignato alcuni genitori, che ora chiedono chiarezza, come la chiede il sindaco del paese dov’è avvenuto il controverso epiodio.
«Se è vero», dichiara il primo cittadino, «il fatto è grave e va dunque chiarito in tutti i suoi dettagli e nelle sedi opportune. Ufficialmente in Comune non sono arrivate segnalazioni, ma le voci effettivamente ci sono. So che la scuola ha aperto un’indagine interna e siamo noi per primi a volerci vedere chiaro, che contro il bullismo investiamo ogni anno risorse in progetti educativi».
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