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Autovelox, slitta il collaudo. "Ma a chi vanno i soldi delle multe?"

Mirano. Il rilevatore di velocità in via Cavin di Sala entrerà in funzione solo a metà di ottobre. Il sindaco critica la Città metropolitana: «I soldi delle sanzioni devono restare al Comune»

Filippo De Gaspari
1 minuto di lettura

MIRANO. Problemi tecnici in fase di collaudo per il nuovo autovelox di via Cavin di Sala, a Mirano, le sanzioni slittano almeno a metà ottobre. L'intoppo, che certo non dispiace agli automobilisti, è emerso nell'ultimo Consiglio comunale, dopo che il vicesindaco Giuseppe Salviato ha risposto a un'interrogazione del Movimento 5 stelle sul dispositivo installato dalla Città Metropolitana lungo il rettilineo, all'altezza dell'incrocio con via Varotara e che tanto ha fatto discutere nei mesi scorsi. La strada ha il limite di 70 chilometri all'ora, poi all'improvviso diventa a 50, proprio dove c'è l'autovelox, per poi tornare a 70.

«A chi compete il limite di velocità, nel tratto di Mirano, che è 50 all'ora», hanno chiesto i consiglieri pentastellati Antonio Milan e Marco Lazzarini, «visto che a Santa Maria di Sala è ancora a 70? E soprattutto chi beneficerà economicamente delle sanzioni?». È l'occasione per la giunta per fare chiarezza sulla paternità del contestato velox e soprattutto mandare un nuovo messaggio alla Città Metropolitana, che incasserà i proventi: «Siano reinvestiti in progetti di sicurezza sul territorio». 

Non va giù al sindaco Maria Rosa Pavanello che la sanzioni finiscano interamente nella casse dell'ex Provincia, magari destinate ad altri territori. «Se effettivamente qui c'è un problema di sicurezza che giustifica l'installazione di un autovelox con limite di 50 chilometri orari», afferma, «allora parte dei proventi delle sanzioni siano utilizzati per rendere realmente sicura questa strada e quelle vicine: in particolare realizzando le rotatorie sul Cavin, davanti al "Quellogiusto", all'incrocio con via Galilei, dove si è verificato l'ultimo doppio incidente mortale e quella in via Desman, all'incrocio con via Bollati».

«Il punto di installazione del rilevatore», aggiunge il vicesindaco Giuseppe Salviato, «è stato giustificato dalla Città Metropolitana con l'elevata sinistrosità del tratto, mentre l'istituzione del limite di 50 è correlato alla delimitazione dei centri abitati istituiti dal Comune: in pratica la Città Metropolitana ha reso omogeneo l'intero tratto, abbassando a 50 anche il tratto di 1,2 chilometri tra il centro del capoluogo e quello successivo denominato "Le Botti"». Ma osserva anche: «Per legittimarne l'installazione serve lo stesso limite per due chilometri».

In pratica prima e dopo l'autovelox dev'esserci lo stesso limite di velocità e quindi, lasciare un tratto a 70 orari avrebbe impedito di posizionare proprio lì l'apparecchio.Per quanto riguarda il funzionamento, l'autovelox risulta già acceso ma ancora in fase di collaudo: non sono dunque ancora state elevate sanzioni. Queste dovevano scattare a partire da metà-fine settembre, ma qualche intoppo pare aver fatto slittare l'inizio dei rilievi almeno fino a metà ottobre. L'accensione ufficiale sarà tuttavia preceduta da un'adeguata campagna informativa. 

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