Barista arrestato, locale chiuso un mese
Provvedimento della Questura per il bar Centrale di Marghera. Bettin: «Decisione inevitabile, tutelare gli esercenti onesti»
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Giovedì pomeriggio l’arresto del titolare, ieri la chiusura del bar “Centrale” su disposizione del Questore Vito Danilo Gagliardi. Serrande abbassate un mese per il locale di via Rizzardi a Marghera, gestito da cinesi. Il decreto è arrivato a stretto giro, dopo che Li Genbao, cinese di 51 anni, è finito in manette per aver aggredito un cliente nigeriano, puntandogli contro un fucile a canna mozzata calibro 12. Le accuse a suo carico sono di porto abusivo di armi e munizionamento, ricettazione, minaccia aggravata e percosse.
«Il fatto di estrema gravità è avvenuto nello stesso bar dove più volte si è reso necessario l’intervento da parte delle forze di polizia che riscontravano la costante presenza di persone con pregiudizi penali e di polizia», spiegano dalla Questura, sottolineando come già a maggio di quest’anno lo stesso bar era stato destinatario di un provvedimento analogo, con la sospensione della licenza per otto giorni. «Anche questa volta è stato riscontrato un grave pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica poiché la situazione venutasi a creare ha destato un notevole allarme sociale vedendo coinvolta la figura del titolare del locale, che dovrebbe infondere affidabilità nella collettività, protagonista di fatti e comportamenti che ne hanno determinato l’arresto», puntualizzano dalla Questura. Di qui la decisione di sospendere nuovamente la licenza al bar “Centrale”, questa volta per un periodo decisamente più lungo. Ieri mattina la notifica del provvedimento da parte della polizia di concerto con i carabinieri che erano intervenuti giovedì per la rissa e quindi per l’arresto.
«Era inevitabile la chiusura del bar Centrale di Marghera, disposta dalla Questura, così come altre disposte nei giorni e nelle settimane scorse. Occorre responsabilizzare i gestori di esercizi pubblici che troppo spesso vanno fuori controllo», dice il presidente della Municipalità di Marghera Gianfranco Bettin, «Bisogna però anche tutelare la grande maggioranza di esercenti e commercianti che svolgono con attenzione e professionalità il loro mestiere, a volte esasperati da personaggi violenti e ingestibili. A Marghera in particolare serve rafforzare i presidi delle forze dell’ordine e della stessa polizia municipale che da troppo tempo è sotto organico. Occorre anche aumentare controlli e interventi su alloggi che sono diventati centri di spaccio, degrado e violenza, che la Municipalità ha da tempo segnalato con precisione, e i cosiddetti “buchi neri” urbani, che diventano in realtà covi di sbandati e malavitosi, tra i quali, da molto tempo, abbiamo segnalato in particolare, l’ex fabbrica di lampadari in via della Rinascita, l’ex Cral Montedison in via fratelli Bandiera, l’ex scuola Monteverdi tra via Ulloa e piazzale Giovannacci». (ru.b.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Il fatto di estrema gravità è avvenuto nello stesso bar dove più volte si è reso necessario l’intervento da parte delle forze di polizia che riscontravano la costante presenza di persone con pregiudizi penali e di polizia», spiegano dalla Questura, sottolineando come già a maggio di quest’anno lo stesso bar era stato destinatario di un provvedimento analogo, con la sospensione della licenza per otto giorni. «Anche questa volta è stato riscontrato un grave pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica poiché la situazione venutasi a creare ha destato un notevole allarme sociale vedendo coinvolta la figura del titolare del locale, che dovrebbe infondere affidabilità nella collettività, protagonista di fatti e comportamenti che ne hanno determinato l’arresto», puntualizzano dalla Questura. Di qui la decisione di sospendere nuovamente la licenza al bar “Centrale”, questa volta per un periodo decisamente più lungo. Ieri mattina la notifica del provvedimento da parte della polizia di concerto con i carabinieri che erano intervenuti giovedì per la rissa e quindi per l’arresto.
«Era inevitabile la chiusura del bar Centrale di Marghera, disposta dalla Questura, così come altre disposte nei giorni e nelle settimane scorse. Occorre responsabilizzare i gestori di esercizi pubblici che troppo spesso vanno fuori controllo», dice il presidente della Municipalità di Marghera Gianfranco Bettin, «Bisogna però anche tutelare la grande maggioranza di esercenti e commercianti che svolgono con attenzione e professionalità il loro mestiere, a volte esasperati da personaggi violenti e ingestibili. A Marghera in particolare serve rafforzare i presidi delle forze dell’ordine e della stessa polizia municipale che da troppo tempo è sotto organico. Occorre anche aumentare controlli e interventi su alloggi che sono diventati centri di spaccio, degrado e violenza, che la Municipalità ha da tempo segnalato con precisione, e i cosiddetti “buchi neri” urbani, che diventano in realtà covi di sbandati e malavitosi, tra i quali, da molto tempo, abbiamo segnalato in particolare, l’ex fabbrica di lampadari in via della Rinascita, l’ex Cral Montedison in via fratelli Bandiera, l’ex scuola Monteverdi tra via Ulloa e piazzale Giovannacci». (ru.b.)
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