Festa all’Ire per i 103 anni di nonna Ines Facchinello
Alla Residenza Contarini dell’Ire, in via Cardinal Urbani alla Gazzera, si sono festeggiati i 103 anni di Ines Facchinello vedeva Prevedello. L’ultra centenaria è stata festeggiata da figlie, nipoti,...
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Alla Residenza Contarini dell’Ire, in via Cardinal Urbani alla Gazzera, si sono festeggiati i 103 anni di Ines Facchinello vedeva Prevedello. L’ultra centenaria è stata festeggiata da figlie, nipoti, pronipoti e altri parenti, amici e tutto il personale del Nucleo.
Nata a Crespano del Grappa (Treviso) il 21 agosto 1914, Ines Facchinello si era sposata con Guido che lei chiamava sempre “Il mio moro”, con cui ha costruito una numerosa famiglia: figlie, generi, nipoti e pronipoti che la circondano sempre di affetto ed attenzioni. «Ines» raccontano all’Ire «è sempre stata ed è una persona socievole e disponibile, anche se ora l’età ha fiaccato il fisico e la mobilità, ma nonostante questo, quando sente parlare di viaggi, si anima molto. Ha sempre amato parlare di viaggi soprattutto quando arrivano i nipoti e i pronipoti o gli amici a fare visita. Bravissima cuoca, preparava dolci, frittelle e galani e li regalava a tutti o li condivideva con quelli che le facevano visita o che chiacchieravano con lei. Sempre devota a Sant’ Antonio ed in special modo a Padre Leopoldo a cui si è sempre affidata in situazioni critiche della sua vita e al quale ha affidato i suoi cari».
Nata a Crespano del Grappa (Treviso) il 21 agosto 1914, Ines Facchinello si era sposata con Guido che lei chiamava sempre “Il mio moro”, con cui ha costruito una numerosa famiglia: figlie, generi, nipoti e pronipoti che la circondano sempre di affetto ed attenzioni. «Ines» raccontano all’Ire «è sempre stata ed è una persona socievole e disponibile, anche se ora l’età ha fiaccato il fisico e la mobilità, ma nonostante questo, quando sente parlare di viaggi, si anima molto. Ha sempre amato parlare di viaggi soprattutto quando arrivano i nipoti e i pronipoti o gli amici a fare visita. Bravissima cuoca, preparava dolci, frittelle e galani e li regalava a tutti o li condivideva con quelli che le facevano visita o che chiacchieravano con lei. Sempre devota a Sant’ Antonio ed in special modo a Padre Leopoldo a cui si è sempre affidata in situazioni critiche della sua vita e al quale ha affidato i suoi cari».
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