Invasione di pendolari in spiaggia con il panino
Jesolo. A mezzogiorno nelle rivendite dell’entroterra il pane era già finito Rizzante (Aja): «Negli hotel gli italiani sono ancora pochi, boom di stranieri»
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JESOLO. In calo i turisti italiani, invasione di pendolari in questo fine settimana al Lido di Jesolo. Strade intasate sia in A4 sia sulle principali direttrici verso il mare, ma solo la prossima settimana si potrà parlare di grande esodo del Ferragosto.
Intanto le spiagge si sono riempite di pendolari che hanno scelto di partire tra sabato e domenica. Ieri mattina, i panifici dell’entroterra sandonatese avevano già terminato il pane prima di mezzogiorno. Tante famiglie si sono spostate nella prima mattinata per prendere la strada verso il mare con le “provviste” in auto: panini e bibite per il pranzo al sacco. Gli albergatori di Jesolo confermano che ancora non siamo al tutto esaurito. La settimana che sta per finire è quella che tradizionalmente non raggiunge mai il sold-out e infatti è considerata una sorta di pausa in cui prenotano per lo più gli stranieri che non hanno interessa a stare in spiaggia necessariamente nel periodo di Ferragosto quando dovrebbero arrivare i turisti di casa. Ma così pare non sia stato.
«Gli italiani non sono ancora arrivati», dice il presidente dell’Aja, Alessandro Rizzante, «non come ci attendevamo in questa fase. Non abbiamo ancora i dati in tempo reale del benchmark e abbiamo appena affrontato con un certo entusiasmo l’aumento di oltre il 4 per cento dell’occupazione la settimana scorsa. Ma in questo momento non possiamo ancora parlare di ritorno di italiani, né l’atteso superamento degli ospiti stranieri che non si è ancora compiuto. Vedremo nei prossimi giorni, anche le prenotazioni all’ultimo minuto. Io credo», aggiunge il presidente Rizzante, «che arriveremo al tutto esaurito in queste due settimane di pienissima stagione e non ci saranno più camere libere, anche se sulla presenza degli italiani ho per il momento delle riserve».
La crisi dunque non è ancora finita per tante famiglie italiane. Molte resteranno a casa anche a Ferragosto o sceglieranno di andare al mare o in montagna solo per qualche giorno o addirittura in giornata. Le ultime analisi parlano di circa 21 milioni gli italiani che ad agosto sceglieranno di concedersi almeno un giorno di vacanza fuori casa. L’aumento è del 7% rispetto allo scorso anno, mentre a luglio i connazionali in partenza erano 15,2 milioni.
Resta il fatto che un italiano su quattro ancora non si può permettere una vacanza e il 45 per cento non può permettersi i canonici 7 giorni. Sono forse ricordi degli anni ’60, quelli del boom, delle prime autostrade, delle auto caricate di valigie, delle tanto desiderate (lunghe) vacanze. Altri tempi.
Giovanni Cagnassi
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Intanto le spiagge si sono riempite di pendolari che hanno scelto di partire tra sabato e domenica. Ieri mattina, i panifici dell’entroterra sandonatese avevano già terminato il pane prima di mezzogiorno. Tante famiglie si sono spostate nella prima mattinata per prendere la strada verso il mare con le “provviste” in auto: panini e bibite per il pranzo al sacco. Gli albergatori di Jesolo confermano che ancora non siamo al tutto esaurito. La settimana che sta per finire è quella che tradizionalmente non raggiunge mai il sold-out e infatti è considerata una sorta di pausa in cui prenotano per lo più gli stranieri che non hanno interessa a stare in spiaggia necessariamente nel periodo di Ferragosto quando dovrebbero arrivare i turisti di casa. Ma così pare non sia stato.
«Gli italiani non sono ancora arrivati», dice il presidente dell’Aja, Alessandro Rizzante, «non come ci attendevamo in questa fase. Non abbiamo ancora i dati in tempo reale del benchmark e abbiamo appena affrontato con un certo entusiasmo l’aumento di oltre il 4 per cento dell’occupazione la settimana scorsa. Ma in questo momento non possiamo ancora parlare di ritorno di italiani, né l’atteso superamento degli ospiti stranieri che non si è ancora compiuto. Vedremo nei prossimi giorni, anche le prenotazioni all’ultimo minuto. Io credo», aggiunge il presidente Rizzante, «che arriveremo al tutto esaurito in queste due settimane di pienissima stagione e non ci saranno più camere libere, anche se sulla presenza degli italiani ho per il momento delle riserve».
La crisi dunque non è ancora finita per tante famiglie italiane. Molte resteranno a casa anche a Ferragosto o sceglieranno di andare al mare o in montagna solo per qualche giorno o addirittura in giornata. Le ultime analisi parlano di circa 21 milioni gli italiani che ad agosto sceglieranno di concedersi almeno un giorno di vacanza fuori casa. L’aumento è del 7% rispetto allo scorso anno, mentre a luglio i connazionali in partenza erano 15,2 milioni.
Resta il fatto che un italiano su quattro ancora non si può permettere una vacanza e il 45 per cento non può permettersi i canonici 7 giorni. Sono forse ricordi degli anni ’60, quelli del boom, delle prime autostrade, delle auto caricate di valigie, delle tanto desiderate (lunghe) vacanze. Altri tempi.
Giovanni Cagnassi
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