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Tuffatori e turisti “cafoni” Venezia stanga gli incivili

Sì alle multe fino a 450 euro. Il Comune valuterà se chiedere i danni d’immagine Intanto un altro caso di bagno vicino al ponte di Rialto: denunciato un argentino

di Mitia Chiarin
2 minuti di lettura
La giunta comunale, ieri riunita al municipio di Mestre, ha deciso di aumentare le sanzioni per le violazioni ai regolamenti ed alle ordinanza comunali. Una misura d’obbligo per la tutela del decoro e della sicurezza della città, divenuta necessaria, in particolare, dopo l’escalation di tuffi in Canal Grande che i turisti, nel frattempo, continuano a prendere come una grande piscina. L’ultimo caso, lunedì notte, è reso pubblico dallo stesso sindaco.

Un argentino di 42 anni, residente a Barcellona (Spagna) è stato multato dalla polizia locale per un bagno all’una e 40 di notte dal pontile dell’ex tribunale di Rialto. Per lui 50 euro di multa e una denuncia penale per aver creato, con il bagno in Canal Grande, pericolo alla navigazione. Denuncia che ora diventerà, spiegano dalla polizia locale, una costante nel tentativo di arginare il fenomeno. Resta senza responsabili, invece, il presunto tuffo di un turista dal ponte di Rialto che sarebbe avvenuto poco prima, secondo alcune testimonianze. Ma nessun responsabile è stato individuato. Le sanzioni per i tuffi che fino a ieri erano quantificate mediamente in 50 euro, da oggi porteranno a multe fino a 450 euro nei casi più gravi. Sanzioni che aumentano fino a nove volte. Sarà sanzionato con 200 euro chi passeggia per la città a torso nudo; con 400 euro i writers che imbrattano i monumenti; con 450 euro chi nuota nei canali e nei rii. 400 euro di sanzione agli artisti di strada senza autorizzazione. Altri 400 euro ai mendicanti che ostacolano la pubblica via e, ancora, 400 euro, a chi abbandona rifiuti in tutta la città (centro storico e terraferma). 150 euro è il nuovo importo agli esercenti che non tengono puliti i plateatici e aree che hanno in concessione. Sdraiarsi o salire sulle panchine porta ad una sanzione che sale a 100 euro.

Il sindaco Brugnaro ha portato anche all’approvazione della giunta un atto, presentato fuori sacco (cioè extra ordine dei lavorii, ndr) che consente alla «Avvocatura civica del Comune», spiega egli stesso, «di perseguire nei casi più gravi il danno d’immagine di questi atti nei confronti della città. Io, personalmente, non voglio sbattere la gente una notte in galera ma Venezia non può diventare il luogo delle bravate, specie se rischiano di uccidere qualcuno». La delibera affida agli avvocati del Comune appositi indirizzi per tutelare Venezia da «tutti quegli atti contrari al pubblico decoro che possono mettere a rischio l’incolumità pubblica e la sicurezza della navigazione». Ogni caso verrà verificato per capire se può arrecare danno «sia a livello locale che internazionale, valutando i profili, sia penali che di risarcimento in sede civile, per i soggetti, persone fisiche o giuridiche, che adottino comportamenti contrari alle norme di legge e ai regolamenti della città in materia di decoro, sicurezza e tutela della residenzialità». E poi gli avvocati del Comune hanno l’incarico di proporre proposte di legge per velocizzare contestazione e sanzioni, anche con il fermo giudiziario dei soggetti colti in flagranza di reato.

«L’obiettivo è rendere più efficace l’azione deterrente rispetto a quanti pensano di venire nel Comune di Venezia e poter fare quello che vogliono, non rispettando la città, il decoro urbano, l’incolumità pubblica e la sicurezza. A fronte, quindi, di episodi di inciviltà e maleducazione, questa giunta ha deciso di proseguire nel proprio impegno a salvaguardia e tutela della sicurezza urbana», ha ribadito Brugnaro.

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