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Comitatone, si va verso un nuovo rinvio

Situazione sempre più confusa sulle grandi navi, neanche a settembre è prevista la riunione per individuare la soluzione

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Era stato annunciato per i primi di luglio, poi è stato aggiornato a settembre, ma il Comitatone che dovrebbe affrontare i problemi della salvaguardia di Venezia e in particolare sancire la nuova proposta del Governo per il passaggio delle Grandi Navi, rischia di slittare a data da destinarsi. E, con un Governo che anche per i problemi di maggioranza, tende a rinviare o a non affrontare tutte le questioni più scomode - in un’atmosfera già pre-elettorale - la «patata bollente» della gestione del problema Grandi Navi rischia di rimanere nel frattempo solo nelle mani della Capitaneria di Porto di Venezia, con le compagnie di crociera sempre più impazienti. Non è alle viste infatti nessun decreto governativo sul problema Grandi Navi che prenda il posto del decreto Clini-Passera ed è la stessa Presidenza del Consiglio che dovrebbe indire il Comitatone.

Ma, nonostante una serie di riunioni operative preparatorie svoltesi nelle ultime settimane, non c’è al momento nessuna data anche solo orientativa fissata per la riunione del Comitato interministeriale per la salvaguardia di Venezia e neppure una bozza di ordine del giorno, nonostante gli impegni che lo stesso ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio aveva preso con le compagnie di crociera con l’individuazione celere di una soluzione alternativa al passaggio delle Grandi Navi da San Marco. La linea formalmente scelta sarebbe quella di un nuovo terminal a Marghera, con una parte di navi da crociera, le più grandi, che dal 2019 attraccherebbero appunto in due banchine nell’area limitrofa alla Fincantieri. Si pensa di lasciare all’attuale Stazione Marittima le navi medio-grandi, e di attrezzare appunto a Marghera una banchina per le grandi. I problemi di incrocio fra traffici diversi sarebbero per il Porto superabili. Resta in piedi formalmente anche la soluzione dello scavo del canale Vittorio Emanuele - cara al sindaco Luigi Brugnaro - che dovrebbe avvenire secondo l’Autorità Portuale in regime di ordinaria manutenzione e senza bisogno della Valutazione d’impatto ambientale, con la semplice asportazione dei fanghi. Ma anche questo è tutto da valutare, in base anche alla posizione che assumerà in merito il Ministero dell’Ambiente, con la Commissione Via che ha finora “licenziato” - con parere positivo con prescrizioni - un unico progetto: quello del terminal crocieristico in mare di fronte al Lido del Venis Cruise 2.0, proposto dalla Duferco e dall’ex vicesindaco veneziano Cesare De Piccoli. Ci sono da aggiungere - sotto traccia - anche le riserve che la stessa Capitaneria di Porto avrebbe nei confronti sia della soluzione Marghera, sia di quella dello scavo del Vittorio Emanuele, per problemi di sicurezza e di confluenze di traffico. In questo quadro sempre più confuso e contraddittorio, nonostante le decisioni annunciate come imminenti, il rischio di un nuovo rinvio della decisione sulle Grandi Navi è sempre più concreto e così quella che della questione debba tornare a occuparsi il nuovo Governo che verrà dopo quello di Paolo Gentiloni. Se e quando si formerà.

Enrico Tantucci

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