La seconda estate da “prigioniera” in corsia d’ospedale
Campagna Lupia. Natalina Donolato è ancora in Geriatria Avvocati al lavoro da mesi, ma soluzione ancora lontana
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CAMPAGNA LUPIA. Natalina Donolato l’anziana di 84 anni che si trova da un anno e 5 mesi, cioè dall’inizio di marzo 2016, all’ospedale di Piove di Sacco, nel reparto di Geriatria nonostante non ve ne sia la necessità, passerà la sua seconda estate consecutiva all’interno delle strutture sanitarie. L’avvocato della figlia della donna, una cinquantenne di Campagna Lupia, Emanuele Compagno, sollecita un’accelerazione per risolvere la situazione che di fatto è in una fase di stallo da mesi. Per la figlia Donatella Lazzari nella sua casa in Riviera, infatti, non ci sono le condizioni economiche sufficienti per ospitare la madre. La situazione che sembrava essere in via di soluzione mesi fa, si è invece complicata nonostante un appartamento in centro a Piove di Sacco fosse già stato individuato dalla famiglia, in collaborazione con l’avvocato Simone Sorgato, amministratore di sostegno nominato dal giudice Carla Gatta del Tribunale di Padova. Ora l’amministratore di sostegno sta percorrendo e valutando altre strade. Il giudice del Tribunale di Padova ha anche deciso di verificare le condizioni di autosufficienza della signora Natalina. Con il Comune di Piove di Sacco sono state fatte delle verifiche sulla disponibilità finanziaria complessiva della famiglia. «Per il secondo anno consecutivo – spiega l’avvocato Emanuele Compagno – la signora Natalina dovrà restare all’interno della struttura ospedaliera di Piove di Sacco, perché per lei al momento non ci sono altre soluzioni praticabili». Per questo l’avvocato della famiglia chiede che questa situazione si sblocchi al più presto: invierà un sollecito all’amministratore di sostegno l’avvocato Simone Sorgato. La famiglia dell’anziana, nei mesi scorsi aveva spiegato di preferire per la donna una soluzione che preveda una comunità protetta e non un appartamento in cui l’84enne vivrebbe da sola. Natalina ha sempre spiegato che sarebbe più contenta di vivere in una casa con più persone, magari della stessa età, che da sola. Parte della retta in questa struttura potrebbe essere pagata dalla pensione che percepisce. Con l’Usl di Padova e la famiglia della donna l’anno scorso però, per il periodo in cui non era stata affidata ad un amministratore di sostegno si era aperto un contenzioso che ha visto l’Usl chiedere decine di migliaia di euro alla famiglia tramite ingiunzione di pagamento decretata dal Tribunale di Padova, per ricovero non dovuto. La situazione è sempre stata difficile fin dall’inizio anche a causa di vecchie ruggini famigliari con il marito dell’anziana ricoverato invece in una casa di riposo già da qualche anno. La casa in cui viveva la donna, a Corte di Piove di Sacco, invece è impraticabile perché di fatto diroccata e per una donna così anziana e acciaccata come Natalina, di difficile gestione.
Alessandro Abbadir
©RIPRODUZIONE RISERVATA .
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