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Padoan visitato il giorno prima del delitto

Al pronto soccorso sottoposto ad accertamenti psichiatrici. Il giudice ha deciso di tenerlo in carcere, è ritenuto pericoloso

di Rubina Bon
1 minuto di lettura
Martedì, poche ore prima di uccidere sua madre, Mauro Cappella Padoan si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale dell’Angelo. Accusava problemi che sono stati fatti rientrare nella cosiddetta “patologia psichiatrica minore”. Ma non avrebbe manifestato segnali preoccupanti, tali da giustificare approfondimenti immediati o il ricovero. L’insegnante di 55 anni aveva raggiunto autonomamente l’ospedale di Mestre, si era sottoposto alla visita e se ne era andato. Mercoledì mattina ha accoltellato la madre, Sonia Padoan, 76 anni, nell’appartamento dove vivevano assieme in via Calvi 33 a Marghera. Che non fosse un periodo facile pare che il 55enne lo avesse confidato a qualche conoscente e che anche la madre se ne fosse accorta.

Confermato il carcere. Ieri, davanti alla gip Barbara Lancieri, Mauro Cappella Padoan è comparso per l’interrogatorio di convalida. Assistito dall’avvocato Giuseppe Valmartello, delegato dal difensore Ernesto La Massa, il 55enne è apparso ancora molto confuso. Non ha risposto alle domande, replicando quanto fatto nell’immediatezza dell’arresto davanti al pm Stefano Buccini. La gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha confermato la custodia cautelare in carcere: Cappella Padoan è stato giudicato in questa fase potenzialmente pericoloso e quindi resta alto il rischio di reiterazione del reato. Anche perché, da quanto è emerso, il 55enne non avrebbe nutrito un sentimento di odio o rancore verso la madre.

Il taglio alla gola. Mauro Padoan Cappella ha un profondo taglio alla gola. È il chiaro segno che ha provato a togliersi la vita. Resta da capire se prima di uccidere la madre - come ha raccontato lui stesso ai poliziotti che per primi sono arrivati nell’appartamento, spiegando che la donna avrebbe cercato di fermare i suoi propositi suicidiari - o dopo aver commesso il delitto. Anche Sonia Padoan è stata uccisa con una coltellata alla gola. Il corpo è stato trovato sul letto della camera dell’insegnante, a fianco c’erano quattro coltelli insanguinati che sono stati sequestrati. È stato proprio lui a chiamare il 113. All’arrivo della polizia, Cappella Padoan era ancora al telefono con l’operatore.

Le perizie. «Valuteremo tutti i profili, soprattutto quelli psicologici, anche nell’ottica di una semi infermità», spiega l’avvocato La Massa, «Ci sono molti punti da chiarire. C’è spazio per chiedere l’incidente probatorio così da valutare la portata delle lesioni del mio assistito». Lunedì verrà conferito l’incarico per l’autopsia al medico legale Cristina Mazzarollo. Intanto la difesa sta valutando l’istanza al Riesame come strumento di discovery per vedere le carte in mano alla Procura, oltre che la nomina di eventuali consulenti per le indagini difensive.

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