Sono previste oltre mille persone, ma la continua adesione di presenze che ieri si aggiungevano e l’invito di Confartigianato inviato a 1.500 iscritti, potrebbe duplicare il numero. Perché il 2 luglio? «Oggi a Cracovia» hanno spiegato gli organizzatori Marco Gasparinetti del Gruppo 25Aprile, Lidia Fersuoch di Italia Nostra Venezia e Giampitero Gagliardi di Generazione ’90 «l’Unesco, che ha sempre parlato con le istituzioni e mai con i cittadini, rimanderà il caso Venezia al 2018 quando invece avrebbe dovuto avere il coraggio di esprimersi. Quindi se a Cracovia con tranquillità diranno: a Venezia va tutto bene e il Comune sta risolvendo tutto, noi mostreremo che è il contrario. Poi oggi sono due anni da quando la giunta di Luigi Brugnaro si è messa all’opera e non ha concluso nulla in materia di residenzialità, se non continuare a svendere palazzi, come anche sta facendo la Regione, quando è da mesi che per esempio è fermo il bando per 180 posti barca».
In questi giorni sono stati distribuiti 8.000 volantini e caricati su You tube nel canale «25 Aprile Tv» ben 15 video con le motivazioni di chi vuole rimanere qui. La delusione di molti cittadini nei confronti dell’Unesco è dovuta non solo al fatto di non essere mai stati presi in considerazione come stakeholders (portatori d’interessi), ma soprattutto per il compromesso sulle grandi navi, considerato inaccettabile. «L’Unesco ha perso credibilità» ha concluso Gasparinetti «Già nel 2017 i comitati privati lo hanno abbandonato firmando un accordo con il Mibac perché le spese per il patrocinio erano insostenibili, adesso perde anche la fiducia dei cittadini. Ci domandiamo allora a cosa serve se non ha evitato che venissero prese decisioni dall’alto senza ascoltare i cittadini?».
Vera Mantengoli
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