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«Grazie Michele per noi sei stato l’amico migliore»

Scorzè. L’addio a Michele Busato, stroncato da un malore a 26 anni. I messaggi in serbo, Paese della moglie Marijana

di Alessandro Ragazzo
1 minuto di lettura
SCORZÈ. Lo zio Giuliano è stato il primo ad accogliere il feretro sul sagrato della chiesa. Lo ha toccato, baciato, si è commosso. Un po’ alla volta sono arrivati anche i familiari e gli amici di Michele Busato, il 26enne morto lunedì della scorsa settimana per un arresto cardiocircolatorio, per poter accompagnare la bara in chiesa. Una chiesa di Scorzè gremita da centinaia di persone, molte delle quali accorse svariati minuti prima dell’arrivo della bara, tanti giovani, tanti in arrivo dalla Serbia, paese d’origine della moglie Marijana ma anche gli amici da una vita, politici di ieri e di oggi, a partire dal sindaco Giovanni Battista Mestriner e dal suo predecessore Romano Centomo, per stare vicino proprio a Giuliano Busato, per anni consigliere comunale.

«Resterai sempre nei nostri cuori. Grazie Michele» era la scritta in italiano e in serbo affissa all’edificio religioso.

Tanta commozione e lacrime, per questo rappresentante di prodotti chimici che aveva trovato la felicità prima nel matrimonio, avvenuto a fine 2014 – e al momento solo civile – e poi nell’essere divenuto padre di un bimbo, Nicolas, che non ha ancora 2 anni. Invece un malore, mentre si trovava nel magazzino della sua casa di via Martin Luther King, ha fatto cambiare il destino della sua vita. Sono stati tutti inutili i soccorsi dei medici arrivati sul posto.

«Grazie per avercelo dato come compagno di classe e Signore proteggi la sua famiglia» sono state le parole di uno degli amici, mentre il parroco ha ricordato le tappe della vita del giovane, il suo essere buono e disponibile con tutti. «È sempre stato dalla parte dei più deboli» lo ricorda nella sua omelia il parroco di Scorzè, don Massimo Gallina «un giovane lord, come mi ha rivelato un suo amico ma anche buono, altruista, s’impegnava nella vita, uscendo presto dall’adolescenza. Si era diplomato in Chimica all’istituto Levi di Mirano, si voleva sposare in chiesa e questo gli fa onore. Conta la qualità della vita che ha vissuto, seppur breve, e ora da Lassù possa proteggere la sua famiglia».

Al termine della celebrazione, lo stesso sacerdote, a nome dei Busato, ha ringraziato gli intervenuti, chi in questi giorni è stato loro vicini al lutto, invitando a fare altrettanto da subito.

Dopo la celebrazione, il corpo del 26enne è stato trasferito a Spinea per essere cremato. Oltre alla moglie e al figlio piccolo, lascia anche il papà Massimo, la mamma Mariateresa, la sorella Elena, con cui il legame era molto forte.

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