Ca’ Foscari ora recupera dieci milioni
Le previsioni erano di un esercizio in rosso per quattro e invece sarà positivo per oltre sei. Via a nuovi investimenti
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Bilancio di Ca’ Foscari “capovolto” in positivo. L’ateneo guidato dal professor Michele Bugliesi prevedeva infatti di chiudere i conti del 2016 con un risultato di esercizio in perdita per circa 4,1 milioni di euro. Ma invece i conti saranno in positivo per circa 6 milioni e mezzo. Una differenza enorme - quasi 10 milioni - tra la previsione e il risultato, ma che (come è già stato analizzato in Senato accademico) ha ragioni precise. Innanzitutto il forte calo delle spese per il personale. Ca’ Foscari ha infatti risparmiato 3,2 milioni su una spesa complessiva di circa 62 milioni per la sua forza-lavoro. Sono andate in pensione infatti più persone di quanto fosse previsto, con un’accelerazione non preventivata e non sono invece entrate ancora in servizio, per ritardi e slittamenti, una decina di persone da assumere, con i conseguenti risparmi.
Ma l’Università veneziana ha risparmiato anche un altro 1,3 milioni sul fronte dei costi per la gestione degli spazi, come le spese per la manutenzione ordinaria e per gli affitti, migliorando così ulteriormente i suoi conti. Pesano in positivo anche i fondi ricavati da progetti finanziati dall’esterno, che hanno permesso nel 2016 di incassare circa 2,3 milioni, attesi solo in minima parte. Altri vantaggi che si sono scaricati positivamente sul bilancio cafoscarino dello scorso anno sono di tipo contabile e anch’essi inaspettati. Dalle modifiche delle aliquote di ammortamento, che hanno avuto un impatto positivo per 1, 5 milioni di euro. A nuove disposizioni nazionali sull’applicazione della contabilità economico-patrimoniale dell’ateneo.
Con le nuove regole, Ca’ Foscari ha recuperato circa altri 870 mila euro che sono andati a rendere più solido il suo bilancio. Questa «pioggia» di risorse aggiuntive e in larga parte inaspettate hanno già spinto il rettore Bugliesi a segnalare al Consiglio di amministrazione di Ca’ Foscari l’opportunità di avviare un programma di investimenti, con interventi a favore della didattica, del diritto allo studio e della ricerca. E a questo proposito, Ca’ Foscari costituirà un Centro di ricerca denominato “International Center for Umanities and Social Change”, per creare e sviluppare un programma di ricerca interdisciplinare nelle Scienze umane e sociali e tessere un dialogo con altri settori dell’arte, della scienza e della tecnologia, così come con esperti del lavoro, dei media e dell’informazione e della politica.
L’iniziativa non parte però dallo stesso ateneo, ma dall’imprenditore tedesco Erick Rickmers, già deputato del Partito socialdemocratico tedesco, presidente di una società che porta lo stesso nome del nuovo Centro, fondata lo scorso anno. Rickmers ha proposto a Ca’ Foscari di erogare un finanziamento di un milione e 125 mila - 375 mila euro all’anno per un triennio - per costituire il Centro di ricerca e Ca’ Foscari ha accettato. Lo scopo di Rickmers è quelo di creare un’accademia internazionale di ricerca intorno a questi temi e la proposta sarebbe stata avanzata anche ad altri atenei. (e. t.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ma l’Università veneziana ha risparmiato anche un altro 1,3 milioni sul fronte dei costi per la gestione degli spazi, come le spese per la manutenzione ordinaria e per gli affitti, migliorando così ulteriormente i suoi conti. Pesano in positivo anche i fondi ricavati da progetti finanziati dall’esterno, che hanno permesso nel 2016 di incassare circa 2,3 milioni, attesi solo in minima parte. Altri vantaggi che si sono scaricati positivamente sul bilancio cafoscarino dello scorso anno sono di tipo contabile e anch’essi inaspettati. Dalle modifiche delle aliquote di ammortamento, che hanno avuto un impatto positivo per 1, 5 milioni di euro. A nuove disposizioni nazionali sull’applicazione della contabilità economico-patrimoniale dell’ateneo.
Con le nuove regole, Ca’ Foscari ha recuperato circa altri 870 mila euro che sono andati a rendere più solido il suo bilancio. Questa «pioggia» di risorse aggiuntive e in larga parte inaspettate hanno già spinto il rettore Bugliesi a segnalare al Consiglio di amministrazione di Ca’ Foscari l’opportunità di avviare un programma di investimenti, con interventi a favore della didattica, del diritto allo studio e della ricerca. E a questo proposito, Ca’ Foscari costituirà un Centro di ricerca denominato “International Center for Umanities and Social Change”, per creare e sviluppare un programma di ricerca interdisciplinare nelle Scienze umane e sociali e tessere un dialogo con altri settori dell’arte, della scienza e della tecnologia, così come con esperti del lavoro, dei media e dell’informazione e della politica.
L’iniziativa non parte però dallo stesso ateneo, ma dall’imprenditore tedesco Erick Rickmers, già deputato del Partito socialdemocratico tedesco, presidente di una società che porta lo stesso nome del nuovo Centro, fondata lo scorso anno. Rickmers ha proposto a Ca’ Foscari di erogare un finanziamento di un milione e 125 mila - 375 mila euro all’anno per un triennio - per costituire il Centro di ricerca e Ca’ Foscari ha accettato. Lo scopo di Rickmers è quelo di creare un’accademia internazionale di ricerca intorno a questi temi e la proposta sarebbe stata avanzata anche ad altri atenei. (e. t.)
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