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Dragan Miladinovic resta in carcere

Santa Maria di Sala. Delitto Venturini: l’avvocato annuncia il ricorso alla Corte di Cassazione

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SANTA MARIA DI SALA. Omicidio Venturini, Miladinovic resta in carcere. È stata respinta dal Tribunale del Riesame di Venezia la richiesta di scarcerazione avanzata da Dragan Miladinovic, accusato di aver ucciso brutalmente a sprangate Matteo Venturini. La richiesta di scarcerazione era stata avanzata nelle scorse settimane, con l’istanza di concessione degli arresti domiciliari, dal suo avvocato difensore Pascale de Falco che, visto l’esito negativo, annuncia il ricorso in Cassazione.

«La richiesta di scarcerazione», spiega de Falco, «è stata respinta, ora però vogliamo vedere le motivazioni di questa decisione che saranno rese note fra qualche giorno, dallo stesso Tribunale del Riesame, e poi faremo ricorso alla Corte di Cassazione. A nostro parere ci sono tutti gli elementi per i quali il mio assistito non deve restare in carcere».

L’omicidio si è verificato a causa di una lite o per questioni di droga a Pionca di Vigonza. Per de Falco le ragioni per le quali il 28enne non deve restare in prigione a Padova sono precise. Miladinovic ha detto ai magistrati che ad uccidere Venturini sarebbero stati due albanesi. Per de Falco sulla scena del delitto non è stata trovata l’arma, presumibilmente un tirapugni. Manca poi il movente: Miladinovic secondo l’avvocato e Venturini erano di fatto amici fraterni da diversi anni. Sul luogo del delitto e sul corpo di Miladinovic non sono state trovate né tracce del Dna né impronte digitali che possano ricondurre a lui. Le intercettazioni telefoniche su cui si basa l’arresto si prestano ad equivoci perché secondo de Falco Miladinovic non si esprime perfettamente in italiano. Sul luogo del delitto vi sono testimoni che hanno sentito Venturini ferito a morte gridare il nome di un certo Walter. Una persona sulla cui esistenza stanno indagando le forze dell’ordine.

Secondo il pm Roberto D’Angelo, Venturini è stato colpito a morte con un corpo contundente uncinato. Venturini poi è stato gettato nelle acque del canale Tergola a Pionca di Vigonza e là ritrovato agonizzante.È morto poi in ospedale. In questi giorni le forze dell’ordine hanno cercato di rintracciare i testimoni per cercare di verificare l’attendibilità della versione del 28enne serbo. «Per il momento questi elementi non sono stati giudicati sufficienti da portare alla scarcerazione del mio assistito», dice de Falco, «sono sicuro che in Cassazione la decisione sarà ribaltata».

Alessandro Abbadir

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