Morì una bimba, il pm chiede un anno
L’incidente nel 2014 sulla Romea, Lucia Tasso aveva tre anni. Al volante era il padre, accusato di omicidio colposo
di Alessandro Abbadir
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DOLO. Un anno di reclusione (pena sospesa) per omicidio colposo e lesioni colpose. È la pena chiesta per Federico Tasso, davanti al gup Domenica Gambardella, dal pm Giorgio Falcone. Federico Tasso, 41enne architetto originario di Piove di Sacco ma residente a Dolo, è accusato di omicidio colposo e lesioni colpose in seguito alla morte della figlioletta Lucia, 3 anni, che viaggiava a bordo dell’auto guidata dal papà. Tasso ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato condizionato all’ammissione di una consulenza tecnica fra gli atti di cui deve tener conto il giudice.
La tragedia risale al 19 ottobre 2014 sulla Romea a Conche di Codevigo: al volante della Nissan Qashqai era Federico Tasso, accanto a lui la moglie in attesa del secondo figlio (rimasta ferita) e, sul sedile posteriore, la primogenita Lucia. Secondo la contestazione del pm Giorgio Falcone, il professionista, diretto verso Piove, avrebbe invaso l’opposta corsia di marcia senza un apparente motivo: un primo veicolo, proveniente dall’opposta direzione, era riuscito a evitare il suv, il successivo (una Hyundai Tucson) si era scontrato frontalmente con la Nissan. Da qui la richiesta del pm complessiva, considerato lo sconto di pena per il rito scelto e le attenuanti.
Il difensore di fiducia di Federico Tasso, l’avvocato di Dolo Cinzia Ulmiri, non ritiene, «stante la delicatezza della fase processuale, di dover rilasciare commenti specifici alla richiesta del pubblico ministero formulata lo scorso primo giugno. Si rileva», spiega l’avvocato difensore, «che è stato chiesto di essere giudicati con rito abbreviato condizionato all’acquisizione di una dettagliata perizia tecnico-dinamica, che dimostra l’assenza di colpa alcuna in capo al signor Tasso, richiesta che è stata accolta».
La prossima udienza è fissata per il 6 luglio alle 15 al Tribunale di Padova.
Sulla questione intervengono anche gli avvocati Augusto Palese e Paolo Vianello: «Il nostro assistito Giuseppe Siegato», spiegano, «che conduceva una Hyundai IX 35, è stato centrato dal signor Tasso e poi è stato tamponato da un’altra vettura. Siegato è stato trasportato all’ospedale di Chioggia dove gli veniva diagnosticata “…frattura chiusa ossa del metacarpo; frattura del malleolo esterno, chiusa; frattura chiusa più costole; frattura chiusa delle ossa nasali…” e veniva perciò ricoverato e, successivamente, operato per la riduzione delle plurime fratture.
Giuseppe Siegato con i familiari, genitori e sorella, si è quindi costituito parte civile, rispettivamente con gli avvocati Augusto Palese e nel caso dei famigliari con l’avvocato Paolo Vianello.
Il caso, per la morte della bambina di appena tre anni, aveva scosso l’intera Riviera del Brenta.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La tragedia risale al 19 ottobre 2014 sulla Romea a Conche di Codevigo: al volante della Nissan Qashqai era Federico Tasso, accanto a lui la moglie in attesa del secondo figlio (rimasta ferita) e, sul sedile posteriore, la primogenita Lucia. Secondo la contestazione del pm Giorgio Falcone, il professionista, diretto verso Piove, avrebbe invaso l’opposta corsia di marcia senza un apparente motivo: un primo veicolo, proveniente dall’opposta direzione, era riuscito a evitare il suv, il successivo (una Hyundai Tucson) si era scontrato frontalmente con la Nissan. Da qui la richiesta del pm complessiva, considerato lo sconto di pena per il rito scelto e le attenuanti.
Il difensore di fiducia di Federico Tasso, l’avvocato di Dolo Cinzia Ulmiri, non ritiene, «stante la delicatezza della fase processuale, di dover rilasciare commenti specifici alla richiesta del pubblico ministero formulata lo scorso primo giugno. Si rileva», spiega l’avvocato difensore, «che è stato chiesto di essere giudicati con rito abbreviato condizionato all’acquisizione di una dettagliata perizia tecnico-dinamica, che dimostra l’assenza di colpa alcuna in capo al signor Tasso, richiesta che è stata accolta».
La prossima udienza è fissata per il 6 luglio alle 15 al Tribunale di Padova.
Sulla questione intervengono anche gli avvocati Augusto Palese e Paolo Vianello: «Il nostro assistito Giuseppe Siegato», spiegano, «che conduceva una Hyundai IX 35, è stato centrato dal signor Tasso e poi è stato tamponato da un’altra vettura. Siegato è stato trasportato all’ospedale di Chioggia dove gli veniva diagnosticata “…frattura chiusa ossa del metacarpo; frattura del malleolo esterno, chiusa; frattura chiusa più costole; frattura chiusa delle ossa nasali…” e veniva perciò ricoverato e, successivamente, operato per la riduzione delle plurime fratture.
Giuseppe Siegato con i familiari, genitori e sorella, si è quindi costituito parte civile, rispettivamente con gli avvocati Augusto Palese e nel caso dei famigliari con l’avvocato Paolo Vianello.
Il caso, per la morte della bambina di appena tre anni, aveva scosso l’intera Riviera del Brenta.
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