«Le assicurazioni paghino subito» Appello della mamma di Aurora
Dolo. La bimba è rimasta in sedia a rotelle all’età di 3 anni dopo essere stata investita lungo la Romea Tania Maritan ha chiesto 10 milioni di euro di risarcimento: «Per ora abbiamo visto solo briciole»
di Alessandro Abbadir
DOLO. «Le assicurazioni coinvolte si mettano una mano sulla coscienza e diano a me e a mia figlia Aurora che è costretta in sedia a rotelle forse per tutta la vita, il massimale di quanto previsto. Per ora di fronte alle richieste abbiamo visto solo le briciole. Non si rendono conto o fanno finta di niente di fronte ai costi a alla terribile sofferenza che ogni giorno dobbiamo sopportare». A dirlo è Tania Maritan, la mamma della piccola Aurora Masato rimasta in sedia a rotelle in seguito a un incidente sulla Romea avvenuto nel 2013 provocato da Andrea Pellizza, un giovane sotto l’effetto di stupefacenti.
Nel frattempo lo stesso Pellizza che con rito abbreviato è stato condannato a 2 anni di reclusione pena sospesa, ha fatto ricorso in appello contro la condanna, puntando forse alla prescrizione della già lieve condanna avuta con le leggi precedenti l’introduzione del reato di omicidio stradale. Dopo l’incidente per la bimba sono seguite cure in diversi centri specializzati. La richiesta della mamma della piccola Aurora che si è affidata all’avvocato Augusto Palese del foro di Venezia, è di 10 milioni di euro per il risarcimento del danno di una bimba che ha avuto a 3 anni la vita completamente rovinata. In questi mesi è arrivata anche la liquidazione da parte dell’Inps per i danni subiti dalla donna rimasta anche lei lesionata nell’incidente, in modo grave: «Le cure per assistere Aurora», spiega l’avvocato Palese, «sono costosissime e le offerte finora fatte dalle assicurazioni sono insoddisfacenti. Chiediamo che ci sia la massima sensibilità per la grandissime difficoltà in cui si trovano la bambina e sua mamma. Le assicurazioni (ne sono coinvolte due) versino i massimali previsti». Nelle prossime settimane l’avvocato Palese cercherà un accordo con le controparti. «Il rischio è che Aurora questi soldi», spiega la mamma Tania, «li veda tra anni quando per le cure e la qualità della vita saranno del tutto ininfluenti».
Nei mesi scorsi, una nuova speranza per la bambina è arrivata dai contatti avuti con cliniche specializzate negli Stati Uniti, dove Aurora era stata visitata grazie ad una colletta. Ci sarà la possibilità, quando Tania avrà raggiunto la maggiore età, di impiantare nella colonna vertebrale lesionata dei trasmettitori di impulsi elettrici in grado di far muovere gli arti paralizzati.
Questa operazione viene eseguita solo su soggetti adulti in cui la fase di crescita è terminata altrimenti si rischia di doverli togliere ogni due anni. Tania Maritan si aspetta infine che in appello la condanna di Pellizza venga confermata. «Sarebbe davvero una beffa», spiega, «se questa condanna che è leggerissima di fronte a quello che ha causato questa persona con la sua condotta, cadesse in prescrizione o fosse alleggerita dal giudizio di secondo grado».
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