«Tagli a Comune e Casinò bonus nelle Partecipate»
Al Casinò si tagliano gli stipendi e si vogliono ridurre le spese, i dipendenti comunali si sono visti decurtare i premi. Ma nelle società partecipate del Comune la scure non è arrivata. E adesso i...

Al Casinò si tagliano gli stipendi e si vogliono ridurre le spese, i dipendenti comunali si sono visti decurtare i premi. Ma nelle società partecipate del Comune la scure non è arrivata. E adesso i consiglieri di opposizione chiedono «trasparenza». Non soltanto negli stipendi e nelle consulenze del Comune, pubblicati sul sito. Ma anche su quelli delle società partecipate. Actv, Avm, Veritas, Casinò, Vela, Venis. Sono finite nel mirino dei due fuoriusciti dalla lista Brugnaro Ottavio Serena e Renzo Scarpa. «La spending review non può essere fatta pagare soltanto ai dipendenti pubblici e ai cittadini», scrivono, «è urgente mettere in atto una razionalizzazione degli stipendi e del sistema premiale e di benefit dei dirigenti delle società partecipate del Comune». I due ricordano la loro proposta, bocciata dalla maggioranza del Consiglio comunale, che prevedeva «un adeguato flusso informativo dei dati ai consiglieri e ai cittadini». E puntano il dito su alcune anomalìe riscontrate. «Dati in alcuni casi incomprensibili», scrive Serena, «come quel premio di 2448 euro ai dirigenti della società Venis. Lì la motivazione è sostituita da alcuni puntini di sospensione». Oppure, un dirigente della società Vela che, accusano i due, da un anno all’altro ha avuto un aumento da 70 a 100 mila euro. I dirigenti di Venis, continua l’interrogazione, percepiscono una cifra di 135 mila euro (la direttrice generale Alessandra Poggiani) e 103 mila euro, il condirettore Marco Bettini. 77 mila euro per il responsabile del settore gare e contratti, Gianlivio Chiapatti.
Ma non sono quelli più pagati nel sistema delle aziende comunali. Il più pagato risulta ancora oggi Giovanni Seno, direttore generale di Avm, la holding del trasporto pubblico, che controlla anche Actv, Vela e Pmv. Seno guadagna 200 mila euro l’anno, a cui sono stati aggiunti con deliberazione del consiglio di amministrazione presieduto da Paolo Pettinelli altri 30 mila euro lo scorso anno per aver raggiunto gli obiettivi di risultato. Poco sotto si collocano i dirigenti delle altre aziende, Veritas, Vela, Casinò. Meno, in media dai 20 ai 40 mila euro guadagnano i presidenti delle aziende, quasi sempre a gettone i consiglieri. Stipendi alti anche fra i dirigenti comunali, che in alcuni casi come ai Lavori pubblici e all’Avvocatura civica, viaggiano intorno ai 100 mila euro.
Su questo fronte l’amministrazione Brugnaro ha risparmiato la figura del direttore generale, che il nuovo sindaco ha abolito, lasciandone le funzioni al Segretario generale Silvia Asteria e al suo capo di gabinetto Morris Ceron. Ma i due consiglieri del Gruppo Misto adesso chiedono chiarimenti sui compensi delle aziende. Un tempo molto ambite come “poltronificio”, oggi un po’ meno. In ogni caso una galassia del sottopotere che controlla migliaia di dipendenti (più dello stesso Comune) e centinaia di milioni di investimenti. (a.v.)
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