Torre civica, guerra tra Comune e parrocchia
La giunta chiede a don Pietro Cesco di pagare la manutenzione del campanile pendente

PORTOGRUARO. Scambio di lettere tra amministrazione comunale e parrocchia di Sant’Andrea, continua a tenere banco e a preoccupare la vicenda della Torre civica pendente. Si torna in una situazione di stallo che potrebbe ritardare, ancora una volta, le operazioni di messa in sicurezza dello storico campanile di Portogruaro.
I saggi ancora devono esprimersi sulla proprietà del manufatto, anche se molti documenti sembrano stabilire che la proprietà sia comunale.
Ma l’amministrazione ritiene il contrario, e cioè che la proprietà della Torre sia della parrocchia, in base alle norme contenute nel Concordato tra Stato e Chiesa del 1984 che hanno aggiornato i Patti lateranensi del 1929. La Curia di Pordenone si era offerta di pagare il monitoraggio iniziale. Il 3 aprile il Comune di Portogruaro ha spedito una lettera in cui si invita la parrocchia a proseguire il monitoraggio, con «oneri a carico della comunità parrocchiale».
Don Pietro Cesco anziché porgere l’altra guancia ha preso carta e penna e ha scritto una lettera di fuoco al sindaco Maria Teresa Senatore e, per conoscenza alla Diocesi di Concordia Pordenone. Nella lettera, riferendosi alla seconda parte del monitoraggio, don Cesco spiega che «...un tanto non può avvenire, in primo luogo perché la proprietà dell’immobile è del Comune sino a prova contraria; in secondo luogo perché, a prescindere dalla proprietà il Comune si è assunto gli oneri della manutenzione». Don Cesco non le manda a dire. «In ultima analisi - conclude - la conservazione della torre va oltre le concrete possibilità materiali della comunità parrocchiale, la quale all’evidenza non sarebbe in grado di sostenere gli esborsi».
Insomma, per tenere in piedi il campanile la parrocchia di Sant’Andrea non ha i soldi. Si riuscirà a trovare una soluzione? Si spera proprio di sì, e prima che sia tardi. (r.p.)
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