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Spaccio e risse, chiuso il bar “Youlan”

Sospesa dal questore, dopo i controlli di carabinieri e polizia, la licenza per tre mesi. Dal 2015 è la terza volta che avviene

di Carlo Mion
1 minuto di lettura

Notifica di chiusura per 90 giorni al bar “Yuolan” di via Carducci a Mestre. A disporla, dopo numerose relazione di polizia e carabinieri, è stato il questore Angelo Sanna. L’ultima richiesta di chiusura è stata fatta dai carabinieri della Compagnia di Mestre che hanno eseguito diversi controlli al locale nelle ultime settimane.

Si tratta della terza chiusura per motivi di ordine e sicurezza pubblica. La prima di 15 giorni era stata inflitta nell'agosto del 2015, esattamente un anno dopo, nell'agosto del 2016, era arrivata la seconda, questa volta di 60 giorni. E ora la terza, di 90 giorni, tre mesi.

Il bar “Yuolan” è abbastanza conosciuto: si tratta di un locale dove spesso le forze dell'ordine intervengono per sedare risse o perché viene segnalata attività di spaccio di droga. A notificare il provvedimento del questore sono stati gli agenti della divisione amministrativa della Questura che hanno pure curato l'istruttoria.

Nel corso dei controlli è stata accertata la frequentazione assidua di numerose persone, per la maggior parte straniere di origine africana, pregiudicate e gravate e con precedenti di polizia per gravi reati (rapina, furto, lesioni, rissa, danneggiamento, ricettazione, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, spaccio di sostanze stupefacenti e violazione alla normativa sull’immigrazione). Nel locale carabinieri e polizia sono intervenuti per sedare aggressioni ai danni di cleinti e risse tra clienti. Spesso alla base delle liti c’erano problemi legati al mondo dello spaccio. Aggressioni anche all’esterno del locale. Nei mesi scorsi, il 13 gennaio e il 15 marzo, sono avvenute le due più gravi, di cui la prima ha comportato un ferito con 30 giorni di prognosi. Le forze dell’ordine hanno accertato che all’interno del bar i clienti, che “tengono comportamenti insofferenti ed irriguardosi verso il personale delle forze di polizia, possono consumare alcolici in tranquillità, anche in modo smisurato, al riparo da occhi indiscreti perché spesso l’unica serranda aperta è quella di ingresso, mentre quelle delle due grandi vetrate laterali che si affacciano su via Circonvallazione sono abbassate ed all’interno le luci vengono tenute soffuse”, è scritto nelle motivazioni per la sospensione dell’attività.

Gli episodi più allarmanti sono riferiti al rinvenimento complessivamente di 11 dosi di marijuana, cocaina e hashish, addosso a clienti e anche all’interno del bagno del bar, vicino al bancone di mescita e sul pavimento del locale.

Alcuni mesi fa c’era stata anche la protesta di cittadini che vivono in zona che avevano denunciato il fatto che di sera, davanti al locale, non era possibile passare.

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