Ospedale dell’Angelo “hub” provinciale con numeri record
La struttura mestrina si consolida come punto di riferimento Negli ultimi quattro anni tutti gli indici in costante aumento
di Simone Bianchi
Il presente e il futuro dell’ospedale dell’Angelo sono contrassegnati dal ruolo di vero e proprio “hub” provinciale. I numeri sono in costante crescita nell’ultimo quadriennio; competenze e specializzazioni ne fanno il punto di riferimento per i servizi sanitari del territorio compreso tra Venezia, Mestre, Chioggia, Mirano e Dolo nel contesto della nuova Usl 3.
Senza contare una forte attrattività anche da fuori azienda, e naturalmente un valido appoggio per strutture ospedaliere come San Donà e Portogruaro in caso di emergenze particolari. Dopo il passaggio di consegne alla direzione ospedaliera tra Onofrio Lamanna e Michele Tessarin, sarà quest’ultimo a dover sviluppare le potenzialità dell’Angelo nei prossimi anni.
Ricoveri e attrazione. Il numero di ricoveri è cresciuto anche nel 2016 attestandosi a 24.805, 543 in più del 2015, mentre quattro anni fa erano stati 23.031. Cresce il numero delle persone di cui l’ospedale di Mestre si fa carico. È un dato significativo, perché va tenuto conto che nel frattempo l’Angelo lavora per migliorare pure il quoziente di appropriatezza in termini di ricoveri. Quindi se c’è maggiore appropriatezza, e comunque i ricoveri crescono, vuol dire che l’ospedale è punto di riferimento importante e attira molti pazienti. Ecco che l'attrazione da fuori Asl 12, nel corso del 2016 (prima cioè dell’accorpamento in Usl 3) è stata del 31,3 per cento, in continuo incremento rispetto al 25,5 del 2013. Numericamente ciò significa che quattro anni fa l’Angelo ha registrato 5.805 ricoveri da altre aziende venete o da fuori regione, saliti a 6.847 nel 2016.
Fatturato. Crescendo il volume di lavoro dell'ospedale quanto ai ricoveri, cresce anche il fatturato. Nel 2016 è stato di 109.846.288 euro, oltre 7 milioni in più del 2015. E nel 2013 era addirittura di 93.775.783 euro. Valori su cui pesa poi l’incremento della tariffa media. In pratica i ricoveri valgono di più perché sono sempre più legati al lavoro e alla presenza delle alte specializzazioni e delle attrezzature d'avanguardia. La tariffa media dei ricoveri in quattro anni è passata da 4.072 a 4.428 euro.
Pronto soccorso. Lo scorso anno sono stati 89.468 gli accessi di cui 1.676 codici rossi, 19.490 codici gialli, 15.201 codici verdi e 52.281 codici bianchi che fanno sempre la parte del leone. Dodici mesi prima erano stati in tutto 87.576 contro gli 80.531 del 2013.
Interventi chirurgici. Nessuna voce è in calo in questo contesto, che nel 2016 ha visto operate dalle varie équipe di Mestre 17.960 persone in ricovero, day hospital e in regime ambulatoriale. Ben 2.916 più del 2015, e oltre 5.500 rispetto a quattro anni fa. Spiccano tra le specialità che hanno fatto più interventi la Chirurgia generale (nel 2016 2.093) e l'Ortopedia (1.373). Seguono Urologia (1.241), Cardiochirurgia (859), Oculistica (837, esclusi quelli ambulatoriali), Chirurgia Plastica (640) e Chirurgia vascolare (514).
Parti, visite e prelievi. I primi sono stati 1.940 nel 2016, dato pressoché stabile rispetto all'anno prima, ma in continua crescita visto che nel 2013 erano stati 1.604. In calo il numero dei cesarei, sceso in quattro anni dal 23,4 al 19,3 per cento. Le visite per esterni in regime ambulatoriale hanno subito un nuovo balzo in avanti, toccando quota 422.058 (342.161 quattro anni prima).
Al Centro prelievi oltre 7 mila prestazioni in più rispetto al 2015. Sono state 1.500 in più le persone assistite agli sportelli del Cup nel corso dell'ultimo anno. Dal 2013 a oggi sono stati 17 i primari nominati; negli ultimi mesi spiccano la riorganizzazione di Oncologia, l'arrivo della Pet-ct, la nuova segnaletica e il nuovo polo radiologico per il pronto soccorso.
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