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Musolino incontrerà sindaco e comitato

Caso gpl. Il nuovo presidente del Porto di Venezia e Chioggia sta studiando le carte prima di avviare una serie di colloqui

di Francesco Furlan
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CHIOGGIA. Per il momento preferisce non parlare: il tema è delicato e va approfondito. Ma Pino Musolino, presidente del Sistema portuale dell’Alto Adriatico - che comprende i porti di Venezia e Chioggia - sta studiando in modo approfondito il caso del deposito Gpl di Chioggia sul quale - come si è appreso martedì - sta indagando anche la procura di Venezia con un pool di quattro magistrati per scandagliare eventuali irregolarità sul piano ambientale, urbanistico e delle autorizzazioni. Una decisione presa dal procuratore capo reggente, Adelchi d’Ippolito, che ha voluto riunire in un unico fascicolo i tre diversi procedimenti aperti sulla base degli esposti arrivati in procura. Al di là delle indagini - la cui competenza spetta alla magistratura - il presidente del Sistema portuale sta cercando di capire in che modo il deposito interferirà con l’attività del Porto di Chioggia, qualora il progetto dovesse concretizzarsi seguendo il normale percorso delle autorizzazioni. L’allarme è già stato lanciato dal comitato del Porto - promotore del ricorso respinto dal Tar - convinto che il deposito, con il via vai delle navi gasiere, comprometterà tutta l’attività dell’area portuale, tenendo lontani gli investimenti - che già in questi anni sono stati scarsi - e ipotecando lo sviluppo di Chioggia che, con la nascita del nuovo sistema portuale dell’Alto adriatico, avrebbe potuto godere della sinergia con il Porto di Venezia.

Per ascoltare le diverse posizioni in campo tra due settimane Musolino sarà a Chioggia per incontrare il sindaco Andrea Ferro, e i rappresentanti del comitato portuale, con i quali l’incontro è stato fissato per mercoledì 12 aprile. Il comitato, presieduto da Alfredo Calascibetta, sta anche valutando, dopo la bocciatura al Tar, se rivolgersi anche al Consiglio di Stato per bloccare l’opera. Certo è che a chi dovesse chiedergli di bloccare il progetto, Musolino con ogni probabilità spiegherà che - indipendentemente da quale sia il suo punto di vista sul progetto - il Porto non ne avrebbe la competenza e l’autorità necessaria. Il presidente del Porto ha in calendario anche un incontro con i rappresentanti della Socogas, la società di Fidenza promotrice del progetto che, forte di 25 milioni di investimento, e soprattutto delle autorizzazioni ministeriali ottenute sia dal ministero dell’Ambiente che da quello delle Infrastrutture, conta di rendere operativo il deposito entro la fine dell’estate.

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