Il comitato in Regione «Fermate l’impianto Gpl»
Chioggia. Pressing per chiedere al Ministero di rivedere l’iter autorizzativo La Procura conferma l’apertura dei fascicoli dopo i diversi esposti presentati
CHIOGGIA. Un ordine del giorno del Consiglio regionale per chiedere al ministero dello Sviluppo economico di rivedere l’iter autorizzativo dell’impianto di gpl. Questo ha chiesto ieri il comitato No Gpl durante l’audizione in commissione capigruppo in Regione dove ha ripercorso la storia del deposito.
Da Venezia arriva anche la conferma dei fascicoli aperti in Procura su diversi aspetti dell’iter autorizzativo. Due esposti, seguiti dai pm Francesca Crupi e Massimo Michelozzi, sono nati a seguito di segnalazioni della polizia giudiziaria, di un terzo si sta occupando il giudice Antonia Sartori. I tre esposti saranno riuniti in unico fascicolo nelle prossime settimane. L’obiettivo del comitato, in questa fase, è convincere gli enti a fare pressing sul ministero perché prima di concedere una proroga al cantiere, i cui permessi scadono a fine maggio, si prenda del tempo per approfondire, magari convocando una nuova conferenza dei servizi. «In consiglio regionale abbiamo trovato persone attente e disponibili all’ascolto», spiega il presidente del comitato, Roberto Rossi, all’uscita dall’aula, «i capigruppo erano già informati ma hanno seguito con attenzione la nostra esposizione sui punti critici e sulle anomalie. Invieremo anche le documentazioni in nostro possesso perché possano avere un quadro dettagliato prima della riunione della II commissione e del Consiglio». Il comitato si è appellato in particolare sul fronte della tempistica dato che il 26 maggio scadranno i due anni che il Mise ha concesso alla Costa Bioenergie per realizzato l’impianto e il momento “caldo” per agire è prima che il ministero possa concedere una proroga. «Abbiamo chiesto che il Consiglio approvi un ordine del giorno in tempi rapidi», spiega Rossi.
Elisabetta Boscolo Anzoletti
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