A Venezia è linea dura contro i tuffi in canale
Possibile ordine di allontanamento (e multa salata) per chi fa il bagno in laguna

VENEZIA. Linea durissima del Comune contro i tuffi in Canal Grande. Dopo il grave episodio dell’altro giorno che ha visto finire in ospedale un giovane che si era lanciato dal ponte di Rialto, l’ufficio di Gabinetto del sindaco sta pensando di “sfruttare” il decreto sicurezza la cui conversione in legge è prevista entro il prossimo 22 aprile.
Al vaglio c’è la possibilità di applicare ai folli gesti dei turisti che scambiano i ponti per un trampolino alcune prerogative previste dal decreto legge Minniti sulla sicurezza urbana. Il Daspo (divieto di accesso agli stadi) potrebbe essere imposto anche a chi si tuffa in Canal Grande. Interpretando le norme del decreto legge che tutelano la fruibilità delle infrastrutture di trasporto pubblico locale, dunque, coloro che si gettano in Canal Grande potrebbero essere puniti con un ordine di allontanamento e con la richesta al questore di un Daspo che può arrivare fino a sei mesi per le persone incensurate.
«Potrebbe essere uno strumento interessante - spiega il comandnate della Polizia municipale, Marco Agostini - un buon deterrente a fronte di un fenomeno che risente dell’effetto emulazione. Le foto di quelli che si buttano dal ponte di Rialto fanno il giro del mondo. Ma forse se anche la notizia della punizione più severa farà il giro del mondo, alla gente passerà la voglia di tuffarsi».
Non solo. La Giunta ha anche intenzione di aumentare la sanzione minima per chi si tuffa da 50 euro a 450. Nei casi più gravi, inoltre, potrebbe essere contestato anche il reato di pericolo per la navigazione.
L’ultimo epsiodio risale a a sabato scorso, quando un giovane tesco senza fissa dimora ha sfiorato di qualche metro due imbarcazioni di passaggio, una gondola e un motoscafo. Il giovane era stato portato a riva dai poliziotti, coperto con una coperta termica e poi condotto al pronto soccorso del Civile per accertamenti. Il tedesco, classe 1995, è un senza dimora che da tempo bivacca ai piedi del ponte di Rialto ed era stato di recente identificato dalle forze dell'ordine.
Pochi giorni, prima, un altro episodio inquietante: un turista si era concesso una nuotata tra San Giorgio e riva degli Schiavoni, immortalato anche in video. Un malcostume ma anche un pericolo. Come non ricordare, infatti, lo scorso novembre è infatti morto il marinaio neozelandese che in una notte di follia e troppo alcol si era tuffato nel mese di agosto dal ponte di Rialto, finendo a sbattere violentemente contro il taxi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori