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«Rifornimento navi o maxi deposito gpl? Troppi punti oscuri»

L’ex sindaco Casson interviene sull’impianto di gas liquido «In gara c’era solo un servizio portuale: piano stravolto»

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CHIOGGIA. Grandi attese sul parere che l’avvocato Vittorio Domenichelli fornirà all’Azienda speciale del porto Aspo sull’impianto gpl di Punta Colombi. Dal legale ci si attende di capire se esistono margini, non rischiosi, per fermare i lavori alla luce dei documenti votati dal vecchio consiglio di amministrazione.

Se infatti i contratti firmati con Costa Bioenergie indicano il diritto di sfruttare la superficie di Aspo solo per attività di bunkeraggio potrebbero aprirsi spiragli per contestare quanto si sta realizzando, una centrale di deposito e smistamento di gas propano liquido.

La riunione del cda di Aspo di giovedì scorso non ha prodotto alcuna decisione drastica, ma un paio di elementi importanti sono emersi.

«Il presidente Michele Gambato ha detto delle cose non di poco conto», sottolinea l’ex sindaco Giuseppe Casson, sul banco degli imputati da mesi per aver votato nel vecchio cda di Aspo l’uso dell’area a favore di Costa Bioenergie, «ha specificato che c’è stata una gara pubblica nel 2006 per la concessione delle aree per fare un impianto di rifornimento delle navi (il cosiddetto bunkeraggio)e che vi ha partecipato solo una ditta, la Costa. Quella è l’unica gara che si è svolta. Converrà Gambato che ben altra cosa è realizzare un impianto di gpl che servirà tutto il Nord Italia e che se avesse avuto una gara avrebbero partecipato molte più ditte, probabilmente anche multinazionali. Già su questo ci sono molti punti da chiarire».

Casson, ma anche il comitato No Gpl, valutano positivamente che Aspo voglia approfondire la questione e che abbia chiesto ausilio a un grosso studio legale di Padova. «Reputo positivo che la questione sia stata affidata a un legale per un esame più approfondito», sostiene Casson, «ritengo anche che per maggiore garanzia per la collettività sia utile che sia fatta chiarezza su tutte le questioni che ho sollevato alla Procura della Repubblica e, visto che il presidente Zaia ha dato disponibilità, magari che possa dire qualcosa anche l’avvocatura regionale. In particolare sulla mancanza di gara per assegnare un progetto di queste dimensioni».

Da Aspo si attendono risposte anche su un altro punto nodale. «Chi ha delegato Romano Tiozzo», chiede il presidente del comitato No Gpl, Roberto Rossi, «a rappresentare Aspo alla conferenza dei servizi che si è tenuta a giugno 2014 a Roma? E con quale criterio in quella sede Aspo votò per l’impianto di stoccaggio di gpl se il cda si era espresso solo per attività di bunkeraggio?».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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