Una speranza per la piccola Aurora «Impulsi elettrici nella colonna»
La bimba era rimasta in carrozzina dopo l’incidente causato da un uomo in preda a stupefacenti verrà operata non appena avrà raggiunto lo sviluppo fisico. La mamma: «È lei che mi dà forza»
di Alessandro Abbadir
DOLO. «La speranza che un giorno Aurora possa camminare non è ancora morta grazie alle nuove ricerche. Quando avrà compiuto la maggiore età mia figlia potrà sottoporsi ad una complessa operazione alla spina dorsale per tornare a stare in piedi come era prima di quel maledetto incidente». A dirlo è Tania Maritan la mamma della piccola Aurora Masato rimasta in sedia a rotelle in seguito ad un terribile incidente sulla statale 309 Romea provocato da Andrea Pellizza, un giovane del posto che era sotto l’effetto di stupefacenti.
Sono seguite cure in centri specializzati. Ma Aurora per ora vive una vita difficile anche se va regolarmente a scuola e ha tantissimi amici. La nuova speranza è arrivata nel frattempo dai contatti avuti con cliniche specializzate negli Stati Uniti in cui Aurora era stata visitata grazie ad una colletta raccolta nei paesi.
«In questi mesi si è aperto un dialogo», dice Tania Maritan, «con una clinica americana. Ci sarà la possibilità quando Tania avrà raggiunto la maggiore età di impiantare nella colonna vertebrale lesionata dei trasmettitori di impulsi elettrici in grado di far muovere gli arti ora paralizzati. Questa operazione viene fatta solo su soggetti adulti in cui la fase di crescita è terminata altrimenti si rischia di doverli togliere ogni due anni».
Intanto sottolinea la piccola non si perde d’animo. «Aurora è una bambina con un grandissimo coraggio», spiega la mamma, «spesso è lei a farmi forza nei momenti difficili. Ora è seguita da personale specializzato e fa fisioterapia».
La mamma si affida anche alla fede e per questo insieme alla piccola in carrozzina ha fatto nei mesi scorsi un viaggio a Medjugorie insieme a dei negozianti di Dolo e Fiesso. «Abbiamo portato tanti regali ai bimbi degli orfanatrofi della Bosnia. Ho chiesto aiuto anche alla Madonna perché la mia bambina possa tornare ad avere una vita normale».
Sul versante giudiziario va ricordato che c’è stato un processo penale che ha portato alla condanna di Pellizza, mentre il processo civile di fatto deve ancora partire. Intanto i problemi restano anche di natura economica. Il processo civile durerà anni e costerà altre migliaia di euro e per questo la mamma e la figlia sperano che Inps e assicurazioni anticipino qualche somma che permetta nel frattempo di affrontare i problemi, che la situazione pone loro di giorno in giorno.
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