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San Donà, arrivano gli autovelox. Quindici le postazioni

Il comandante Finotto: "Scatole vuote che, a necessità, possono ospitare l'autovelox per i controlli"

Giovanni Cagnassi
1 minuto di lettura

SAN DONA'. Installati nottetempo i tru-box, autovelox fissi tra il centro città e le frazioni. Tutti in aree sensibili, spesso su richiesta dei cittadini o dove sono avvenuti incidenti. Saranno attivati, a turno, dalla prossima settimana.

Sono in tutto 15 nuovi contenitori per autovelox in città. Ed è psicosi in città, dopo l'estate rovente dello scout-speed, sistema di rilevamento mobile, con oltre 1000 sanzioni, una ventina oggetto di ricorso al giudice di pace che ne ha già però respinto uno.

«Si tratta di scatole vuote dove può essere posizionato un autovelox", precisa il comandante, Marino Finotto, "è una soluzione già adottata da tempo da molti Comuni, con buoni risultati per la sicurezza stradale. Ad esempio sono frequentissimi nel Trevigiano. L'autovelox si turnerà nei vari box, con la presenza segnalata di una pattuglia della polizia locale. Ovviamente non sarà possibile sapere quale contenitore sarà effettivamente attivo, perciò il consiglio, che sembra davvero banale, è quello di rispettare i limiti di velocità».

I nuovi box sono posti lungo le vie Jesolo, all'altezza del civico 29; Giorgione, altezza ingresso sud cimitero; Calvecchia, altezza intersezione con via Istria; Cirgogno, altezza intersezione con via del Centenario e altezza civico 98; Pralungo, altezza parco pubblico - capannoni fiera; via del Perer, altezza intersezione via Cortina; Carozzani, altezza civico 89 e fronte Agenzia Immobiliare Iside; Carbonera, altezza civici 35 e 44; Sabbioni, altezza civico 106; Piveran, altezza civico37/c; Argine di Mezzo, altezza civico 17; Argine San Marco, altezza box velocità già esistente; San Giorgio, altezza stadio; San Pio X, altezza civico 19; Gondulmera, altezza civico 12.

I limiti variano dai 30 ai 50 km orari. «Il contenitore posto in via Jesolo vuole intervenire proprio sulla rumorosità segnalata dai residenti", aggiunge Finotto, "in altri casi se non fosse stata posta la scatola dell'autovelox, si sarebbe dovuto ricorrere a un dissuasore di velocità, generalmente ancora più inviso agli automobilisti».

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