Dal Dna una risposta sul caso di Cristina
La Zabeo, 52 anni, manca da casa da quasi due mesi. Forse suo il corpo ripescato a Fusina

CAMPAGNA LUPIA. Sono ore di angoscia in Riviera del Brenta anche per Cristina Zabeo, un’altra donna sparita, in questo caso dalla sua casa di Campagna Lupia. Per sapere se è ancora viva bisognerà attendere l’esame del Dna su un corpo ritrovato a Fusina in acqua una settimana fa.
La Zabeo, 52 anni, cuoca all’aeroporto Marco Polo di Tessera, non dà più notizie di sé da quasi due mesi, dall’8 gennaio, quando prese un periodo di ferie. I familiari hanno dato l’allarme quando hanno saputo che il 16 gennaio non era rientrata al lavoro e hanno sporto denuncia di scomparsa. Inizialmente le indagini si sono concentrate lungo il Naviglio del Brenta, con i sommozzatori dei vigili del fuoco, poi si sono allargate al Padovano e a Mestre dove lavorava. A Dolo è stata ritrovata la sua Micra Nissan, parcheggiata chiusa a chiave senza alcun documento dentro, a ridosso del Ponte del Vaso, lungo il corso del Naviglio Brenta. La donna si è allontanata dall’auto con documenti e carte di credito. Viveva sola dopo la separazione dal marito, in un appartamento a Campagna Lupia a ridosso della caserma dei carabinieri.
Ad attendere Cristina ci sono il marito Paolo Bordon, il figlio Alessio e la figlia Sara, che abitano in via della Resistenza in località Santa Maria Assunta a Campolongo. I carabinieri di Campagna Lupia hanno anche valutato la possibilità che la donna si sia recata all’estero volontariamente per far perdere le proprie tracce.
Il mistero della scomparsa, però, potrebbe risolversi tragicamente se l’identità della donna ripescata senza vita dalle acque della laguna, tra Fusina e Dogaletto di Mira, una settimana fa, corrispondesse a quella della Zabeo. Il pm Lucia D’Alessandro ha disposto che venga effettuata l’autopsia, durante la quale si procederà all’isolamento del Dna che permetterà l’identificazione certa della salma. Il medico legale Antonello Cirnelli ha effettuato l’autopsia sulla salma all’obitorio di Mestre nei giorni scorsi. Dall’esame è emerso che causa del decesso è l’annegamento. Non ci sono segni di trauma o violenza.(a.ab.)
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