Jesolo, migranti dimezzati pronte azioni di protesta
Il comitato per la difesa dei diritti civili di Salvatore Esposito promette battaglia dopo il sì all’ordine del giorno sul numero dei profughi ospiti alla Croce Rossa
di Giovanni Cagnassi
JESOLO. «Il vento del Trumpismo sferza Jesolo entrando anche nel luogo simbolo della Democrazia a Jesolo; la sala del Consiglio Comunale».
Il comitato per la difesa dei diritti civili lancia la nuova battaglia a favore dell’inclusione e integrazione. Presto una manifestazione davanti al Comune e altre nel corso della stagione estiva dopo l’ordine del giorno del sindaco approvato a maggioranza che impone un “tetto” di 63 migranti e il trasferimento dei profughi ritenuti in eccesso alla croce rossa di via Levantina.
«È stato approvato un ordine del giorno con cui», ricorda Salvatore Esposito, «praticamente, si chiede, in modo tanto anacronistico quanto surreale, di chiedere il rispetto degli accordi previsti dal patto tra Anci, l’associazione dei comuni italiani, e il Governo che indicano un rapporto preciso tra popolazione e profughi accolti. «Ipocritamente nessun invito è stato rivolto ai sindaci di quei comuni», aggiunge Esposito, «che non rispettano tale accordo rifiutandosi di ospitare anche un solo profugo all’interno dei confini cittadini rendendo in tal modo inefficace lo stesso accordo. Tale ordine del giorno, che sarà inviato al Prefetto, viene approvato nella città in cui i profughi sono accolti in modo ottimale e rispettoso dei diritti fondamentali delle persone; nella città in cui mai sono nati problemi e in cui, anzi, alcuni di loro sono stati reclutati e sfruttati per lavori in nero, la totalità dei consiglieri si è coalizzata nel votare congiuntamente tale risoluzione di stampo reazionario. Addirittura ora alcuni si spingono, con sindaco compiacente, a chiedere l’allontanamento della metà di questi esseri umani presenti a Jesolo. Quanto coraggio, deboli con i forti e forti con i deboli. Per quali motivi nessuno di questi “integerrimi’’ tutori dell’ordine pubblico e richiedenti il rispetto degli accordi Anci-Governo non ha osato dire una sola parola contro coloro che hanno sfruttato sul suolo Jesolano il lavoro di altri essere umani ?». Esposito non è nuovo a questi annunci e sicuramente adesso organizzerà queste azioni di protesta.
«Ci troviamo costretti a preparare una manifestazione di protesta affinchè venga ritirato tale vergognoso ordine del giorno», conclude, «e contatteremo immediatamente tutte le organizzazioni di volontariato e di impegno civile affinchè si preparino fin dall’inizio a una manifestazione che proporremo si svolga proprio sulle spiagge, luogo dove approdano quegli sventurati che non sono annegati in mare. Jesolo, che poteva essere la città della solidarietà e del rispetto delle persone corre il rischio di vedere oggi una stagione di manifestazioni sul litorale e nelle piazze».
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