Nordio da martedì in pensione dopo 40 anni con la toga
Quarant’anni in magistratura, dal 1977 fino a domani, quando compirà settant’anni. E come previsto dalla legge (l’ultimo Milleproroghe non ha previsto alcunché per i magistrati), dal giorno...

Quarant’anni in magistratura, dal 1977 fino a domani, quando compirà settant’anni. E come previsto dalla legge (l’ultimo Milleproroghe non ha previsto alcunché per i magistrati), dal giorno successivo Carlo Nordio andrà in pensione. La scorsa settimana il magistrato trevigiano ha fatto gli scatoloni e svuotato gli armadi del suo ufficio in Procura. Domani sarà la giornata dei saluti ai colleghi, ai collaboratori, ai dipendenti del palazzo di giustizia per una delle toghe che è stata testimone diretta, dalla particolare prospettiva veneziana, delle vicende della Prima e della Seconda Repubblica: dalle indagini nei primi anni Ottanta sulla colonna veneziana-mestrina delle Brigate rosse passando a quelle sulle cooperative rosse all’epoca di Tangentopoli, fino alla “tangentopoli” ben più recente, ovvero la maxi inchiesta sul Mose.
In magistratura dal 1977, Nordio ha condotto alcune tra le maggiori inchieste che hanno portato la Procura lagunare alla ribalta nazionale. All’impegno nelle aule del tribunale, il magistrato ha affiancato quello divulgativo e di studio. Suo il tentativo (poi fallito), a capo della commissione ministeriale, di riformare il codice penale.
Dal 1° gennaio scorso, dopo il pensionamento del procuratore capo Luigi Delpino, Nordio aveva assunto la carica di procuratore capo facente funzione. Una reggenza, la sua, durata poco più di un mese: da martedì la guida della Procura lagunare sarà in capo al procuratore aggiunto Adelchi D’Ippolito, in attesa che il Consiglio superiore della magistratura nomini il nuovo procuratore: in corsa ci sono il procuratore di Vicenza Antonino Cappelleri e quello di Ferrara Bruno Cherchi, già sostituti procuratori generali a Venezia.
Nei prossimi mesi compiranno i fatidici settant’anni, e quindi andranno in pensione, anche altri due giudici che ricoprono ruoli apicali a Venezia: a giugno toccherà al procuratore generale della Corte d’Appello Antonino Condorelli, in ottobre alla presidente dei giudici dell’udienza preliminare Giuliana Galasso.
Rubina Bon
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