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M9, il convento restaurato apre a Natale

Aumentano gli spazi commerciali attorno al museo in costruzione. Inaugurazione per la fine 2018

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Il progetto M9 è tutt’altro che fermo. C’è un «accordo tra gentiluomini» tra Fondazione di Venezia e impresa costruttrice, la Maltauro, che vedrà l’impresa al lavoro tra via Poerio e Brenta Vecchia garantire per il prossimo mese di maggio la fine dei lavori di restauro del convento-ex distretto militare e l’apertura entro Natale di quest’anno dello spazio commerciale che deve contribuire al rilancio del centro di Mestre e sostenere l’investimento sul museo con i redditi da fitti e con contributi europei. Una intesa conseguente al braccio di ferro sulle riserve del grande cantiere da 110 milioni di euro. L’area commerciale si allarga; c’è l’intesa con la giunta Brugnaro.

La palazzina di via Meucci (lato Calle Legrenzi) non sarà abbattuta ma diventerà spazio commerciale del museo assieme alle restaurate “Cavallerizze” e nei sotterranei del palazzo di Polymnia tra via Poerio e Brenta Vecchia, dove un tempo c’era l’Upim, torneranno le attività commerciali. Così si passa dai 2.600 metri quadri di spazi commerciali a più di 4 mila metri quadri «necessari per competere con i centri commerciali che stanno svuotando il centro di Mestre», spiega Brunello.

Parte del personale della Fondazione sta per trasferirsi, armi e bagagli, da Venezia in via Brenta Vecchia per seguire da vicino assieme allo staff di Polymnia (società della Fondazione) le fasi finali, e decisive, del progetto. «Saranno rispettati i tempi previsti e non intendiamo spendere più dei 110 milioni di euro fissati dal progetto. Per ampliare la parte commerciale abbiamo investito 2 milioni», assicura il presidente. Confermate le date note: a novembre sarà ultimato l’edificio; seguiranno sei mesi di lavoro sugli allestimenti ( sei le società specializzate in tecnologie multimediali chiamate a lavorare e la Fondazione auspica la nascita «di un distretto del multimediale di caratura nazionale») e tre i mesi di collaudo tecnologico. Inaugurazione entro la fine del 2018. Sul fronte dell’accessibilità, il museo nasce senza parcheggio, ora guarda al park interrato di via Costa, scarsamente utilizzato.

Se tempi e costi saranno rispettati, «sarà un successo», precisa il professor Gianni Toniolo, esperto di Storia dell'economia europea e di Storia della moneta e della finanza, che entra da consigliere della Fondazione nello staff di esperti che lavora al fianco del curatore Guido Guerzoni sui contenuti. Collabora anche l’ex ministro del lavoro, Tiziano Treu, consigliere della Fondazione Venezia 2000 per M9 che ha la gestione del museo. Toniolo svela, con entusiasmo: «M9 vorremmo fosse il grande museo degli italiani. Non un museo della nazione ma un museo dell’identità degli italiani che racconti da dove partiamo ma che dica anche quale futuro avremo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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